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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Domenica delle Palme

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  Chiesa Santa Maria Assunta nel giorno 28 marzo 2021, ricorrenza della Domenica delle Palme. Foto di Don Manuel Cepeda A Tutti un augurio di pace e di serenità.

Auguri

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Abbiamo ricevuto da Goffredo Palmerini il seguente messaggio di auguri e lo giriamo agli utenti del nostro sito, insieme agli interessanti video. Cari Amici nel mondo, oggi domenica delle Palme, poi la Settimana Santa, un tempo di riflessione sul mistero della  Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo  e su cosa ha significato per l'Umanità e per ciascuno di noi. A questa ragione vi propongo due documentari su Gerusalemme. https://www.youtube.com/watch? v=Nn0nsNM8UN8  GERUSALEMME https://www.youtube.com/watch? v=ElXADTgdLPc   GERUSALEMME E DINTORNI I l secondo ci illustra il  Cristo crocifisso "sindonico"  che si trova a  Cordoba , in Spagna. E' stato realizzato da uno scultore secondo le impronte del corpo rilasciate sulla  Sacra Sindone  conservata a Torino, così come risulta dal rapporto degli studiosi delle università di Bologna e Pavia. Dunque un Cristo Crocifisso con le ferite sul corpo esattamente fedeli a quelle che risultano sulla Sindone.  Infine vi seg

Evenienze storico-artistiche del circondario: Il “Gafio”di Camarda

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  Camarda: Il “Gafio” di Giacomo Sansoni U na delle evenienze storiche di importante valenza è il Gafio, che in varie frazioni ha avuto perpetuazione sporadica, solo a Camarda ne ha costituito un topos con tipicità e quasi segregazione topografica. C amarda, naturale presepe che il terremoto ha sconquassato come un plastico nelle mani di un bimbo capriccioso e annoiato. C amarda, luogo di camere dure. D i mista figliolanza etimologica, dal greco-romano “Camara”, a significare volta di ambiente e, per estensione grotta, stanza, camera e longobardo “hard”: duro. C amarda luogo delle volte dure, ovvero delle molteplici grotte, anfratti, antri, spelonche, abitate già nel tempo della presenza longobarda (568-773). Periodo in cui, si annovera la costituzione del Ducato di Spoleto, che estese la sua giurisdizione anche sul territorio aquilano. L uogo duro, per sedimentazione pietrosa e tenero, per la prestevole arrendevolezza del legno costituente il “Gafio” “Jafiu” ne

La Settimana Santa

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  Premessa di Ivana Fiordigigli Anche i riti della Pasqua in questo anno 2021 subiscono cambiamenti e ridimensionamenti a causa del Covid, che appare sempre più una minaccia. Unica via di uscita per un qualche ritorno alla normalità sembra soltanto quella della vaccinazione della popolazione, per cui formuliamo per tutti l’augurio che si riesca a procurarli presto e per tutti. Anche il bel rito della benedizione dei ramoscelli di ulivo e dello scambio degli stessi in segno di pace e di fratellanza in tempo Covid appare una tradizione pericolosa, perché insieme all’ulivo ci si può scambiare anche il virus. Faremo a meno anche di questo! Non è però rischioso parlare della tradizione, ricordare i vari riti e il loro significato e questo ce lo possiamo permettere con le parole di Franco Dino Lalli. La Settimana Santa  di Franco Dino Lalli Dopo il periodo liberatorio del Carnevale, con la giornata delle Ceneri in cui ci si reca in chiesa a farsi cospargere il capo di cen

Giochi di una volta ad Assergi: A PALMETTA, GIOCO DI PASQUA (lab. memorie)

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 di Franco Dino Lalli Gioco della Palmetta Uno dei giochi dei bambini che si faceva la domenica delle palme era “ a palma ” con le foglie di ulivo.  In gruppo si ponevano le foglie su un ripiano.  Con un dito inumidito di saliva, a turno, si cercava di far girare la foglia nella pagina inferiore.  Chi riusciva nell’intento si accaparrava la foglia.  Vinceva chi ne aveva prese di più.  La riuscita o meno del gioco era auspicio della realizzazione del desiderio espresso durante l’atto.

Giochi di una volta ad Assergi: RUTELELLA, GIOCO DI PASQUA (lab. memorie)

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 di ivana F. e Franco Dino Lalli Le "uova pente" Oggi si è perso il gusto delle cose semplici; impera la legge del mercato e se occorrono delle uova pasquali il supermercato ci inonda e sommerge con tutti i vari tipi di uova, di cioccolato o non, dalle mille decorazioni. Una volta tutto questo non c’era, ma il simbolo dell’uovo pasquale ravvivava lo stesso la felicità di bambini e ragazzi; si aspettava la Pasqua per avere le uova “pente”, cioè colorate con un po’ di impegno in casa da nonne e mamme. A questo ad Assergi si aggiungeva l’usanza di giocare a “Rutelella”; il più bravo a far rotolare in una “discesetta” l’uovo dalla parte giusta vinceva quello dell’altro. Si dava così vita la mattina di Pasqua, dopo la Messa ad una vivace competizione tra ragazzi, magistralmente rappresentata da poeta dialettale, di origine assergese, Angelo Acitelli. Traduzione dal dialetto. RUTELELLA Quando arrivava il giorno di Pasqua, giocavamo a “rutelèlla; Le m

Giochi di una volta ad Assergi: GIROTONDO (lab. memorie)

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  di Franco Dino Lalli Giro giro tondo ... Era un gioco semplicissimo al quale partecipavano sia bambini che bambine formando un grande cerchio stringendosi la mano. Mentre si girava in tondo, sempre nello stesso verso, si pronunciava la filastrocca: Giro giro tondo casca il mondo casca la Terra, tutti giù per terra. Al termine della filastrocca ci si doveva accovacciare velocemente a terra. Perdeva chi era l’ ultimo a sedersi. Girotondo del “Castello” Un altro girotondo, per sole bambine, era quello del "castello". Le bambine formavano due circoli uno più grande e uno più piccolo. Quelle del circolo più piccolo giravano cantando: Oh, che bel castello, Marcondirondirondello. Oh, che bel castello, Marcondirondirondà. Le bambine dell’altro circolo rispondevano: Ma il nostro è ancor più bello, Marcondirondirondello, ma il nostro è ancor più bello, Marcondirondirondà. L’altro gruppo di rimando: E noi lo ro

Giochi di una volta ad Assergi: I CERCHI (lab. memorie)

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di Franco Dino Lalli Immagine ripresa da Internet: particolare di un q uadro di Pieter Bruegel il Vecchio   Inizialmente per il gioco con i cerchi si utilizzavano soprattutto i cerchi di ferro delle botti, più o meno grandi, che ci si riusciva a procurare. Poi fu molto più funzionale il cerchio vecchio e inutilizzato di bicicletta al quale si erano tolti i raggi. Questi cerchi erano dotati di una scanalatura esterna per cui anche con una semplice canna si potevano spingere o, passando e premendo sopra con essa, farlo fermare. Veniva anche utilizzato un filo di ferro robusto con un’estremità, quella che andava a poggiarsi sul cerchio, a forma a "U", in modo che si poteva spingere o frenare il cerchio semplicemente girandolo da un lato o dall’altro. L'altra estremità, quella impugnata con la mano, ripiegata su se stessa, permetteva di avere un’impugnatura più sicura per guidare il cerchio nella giusta direzione.  Spingendo il cerchio con questo ferro, si

Assergi – LE MURA E LA PORTA DEL COLLE- (lab. memorie: i luoghi)

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  La seconda Porta della Mura di Assergi, seconda in ordine cronologico (si fa infatti risalire la sua apertura, per rendere più agevole l'ingresso al centro storico al secolo XVI, cioè agli anni del 1500), seconda come importanza rispetto alla Porta principale inizialmente prevista per ovvi motivi di difesa dell'antico borgo, è la Porta del Colle. E' detta "del Colle" perché situata nella parte alta del paese e delle sue mura di fortificazione. Anche questa l'andiamo a conoscere attraverso un documento che risale al 18 novembre 1979 e  che Franco Dino Lalli ha cercato e ha curato di trascrivere. ( Introduzione di Ivana Fiordigigli) Scheda tecnica della Sopr. B.A.A.A.A.S . di L’Aquila della PORTA DEL COLLE Quello che segue è il testo della Scheda:  Foto della Porta del Colle vista dal lato esterno delle Mura Descrizione: Porta di accesso alla città, aperta nella parte alta delle mura di recinzione. La muratura per cui si apre la porta è costitu