Inviato dal Parroco Don Manuel Cepeda. Quando mi venne conferito l’incarico di pastore della Parrocchia di Assergi sapevo che il compito sarebbe stato tutto in salita e pieno di difficoltà . Mai avrei immaginato che mi sarei imbattuto in casi di autogestione della Parrocchia. Dovete infatti sapere, cari lettori, che taluni soggetti pretendono di amministrare la Parrocchia in autonomia cercando maldestramente di affermare il loro presunto status sociale. Il parroco non ti piace? Il parroco è antipatico? Il parroco è nero? Non c’e’ problema, conosco un amico che conosce un parroco e chiamiamo lui a dire messa! C’è addirittura chi puo’ sfoggiare l’amico vescovo emerito! Mi devo sposare? Ce l’ho! Dovrei battezzare? Ce l’ho! Devi cresimare? Ce l’ho... Funerale? Ce l’ho... Il parroco, care sorelle e cari fratelli, non è un registratore che dice messa e quando finisce se ne deve andare per dare spazio alle caste; Assergi non è una prelatura a sé stante! Don Manuel Cepeda Parroco di Assergi
di Ivana Fiordigigli Cari amici dell’associazione NoiXLucoli Onlus e San Michele Onlus , innanzi tutto un grazie per la vostra gran d e disponibilità ad un confronto aperto e culturale, il che ha permesso di parlare di un gemellaggio fra i paesi di San Franco nel quadro della ricorrenza ottocentenaria della sua morte; ma soprattutto un grazie per il sentimento di amicizia che è nato e che si è di recente concretizzato nella bella giornata dell’escursione alla grotta, che potrebbe essere con molta probabilità il primo eremo di San Franco, dopo che esce dal monastero di San Giovanni Battista di Collimento in Lucoli e si immerge in boschi sicuramente più fitti, intrigati e selvatici di come oggi si vedono. Un sassolino in più riguardo alla ricostruzione della vita di San Franco, il che non è né trascurabile, né cosa da poco. Sono tre i momenti che hanno preceduto l’escursione del 20 agosto 2020: Un primo incontro a Lucoli della associazione Assergi: cultura, memoria e mont
di Ivana Fiordigigli e Franco Dino Lalli Non soltanto gli assergesi hanno perso quasi totalmente la memoria del primo patrono e protettore Sant'Egidio, nonostante la presenza iconografica del Santo nella chiesa S. Maria Assunta di Assergi, ma hanno rischiato e rischiano di perdere memoria anche del secondo. Parl iamo di San Franco! Un "Benve n uto " al progetto per l’evento “ Ottocentenario di San Franco” se sta riuscendo a rinverdir ne la memoria, sia a livello locale, che più ampio. S ulla scia d ell’Ottocentenario Giuseppe Lalli ci ripropone il primo e antico protettore del piccolo e medioevale borgo di Assergi; è vero, è proprio il primo protettore. N on sappiamo come sia realmente accadut o l’avvicendamento dei due santi , ma possiamo ipotizzare che la fama di un monaco, eremita vicino ad Assergi, considerato santo sin dalla sua morte fra le rocce del Gran Sasso, sepolto nella chiesa di Assergi, custodito, venerato e raccontato dai suoi confratelli mon
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