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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

La Candelora

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Post di Ivana Fiordigigli  Tra due giorni, il 2 febbraio alle ore 17.30 anche nella chiesa di S. Maria Assunta, trascorsi i canonici quaranta giorni dal Natale, si celebrerà la Presentazione al Tempio di Gesù . La ricorrenza viene comunemente detta Candelora , per il suggestivo rito della luce e la benedizione delle candeline accese con cui si avvia.    L’accensione delle candele in questo giorno è un omaggio a Gesù portatore di luce e un gesto che esprime la volontà di scacciare le tenebre. Raccogliamo l'invito che fa Franco Dino Lalli  ad ascoltare "il brano Candelora della Nuova Compagnia di Canto Popolare, tratto dall’album omonimo del 2005, vigoroso e suggestivo brano che, sia nel testo che nella musica, sintetizza ampiamente l’atmosfera della festività al ritmo della tammurriata, scandito dalla chitarra battente, dall’incedere delle castagnette, dalla voce potente e suadente di Fausta Vetere ed è arricchito da intermezzi musicali strumentali affascinanti. Insita nel te

I "Giorni della Merla"

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 di Franco Dino Lalli I giorni 29, 30, 31 Gennaio erano considerati, nel nord Italia, come i giorni più freddi dell’anno. La considerazione è basata su convinzioni popolari basate su leggende diventate successivamente patrimonio di altri territori.  Si racconta che un tempo i merli erano bianchi. Una famigliola viveva su una quercia di una villa e ogni inverno soffriva un freddo terribile. La madre pregava Messer Gennaio di essere più mite, ma questi, invece, si divertiva ad aspettare che lei uscisse dal nido in cerca di cibo per gettare sulla terra freddo e gelo.  Stanca delle continue persecuzioni, la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo ventotto giorni, finché Gennaio, non vedendola, si scordasse di tormentarla.  L'ultimo giorno del mese, la merla, pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì fuori al sole e si mise a cantare per prenderlo in g

La pittrice naif Annunziata Scipione

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Post di Ivana Fiordigigli Del paese di Azzinano e delle scene dei giochi affrescati sui muri delle sue case Franco Dino Lalli ce ne ha parlato qualche tempo fa. Oggi ci fa conoscere una illustre cittadina di Azzinano, la pittrice naif Annunziata Scipione, scomparsa a novanta anni nel 2018, ma lasciandoci delle eccezionali opere pittoriche dove ferve e si racconta la vita contadina delle nostre zone. Annunziata Scipione di Franco Dino Lalli Foto da: https://www.ekuonews.it/21/07/2019/ Ad Azzinano, il “paese dei giochi di una volta”, viveva la grandissima pittrice naif Annunziata Scipione che, con le sue opere, ha dato lustro al paese e alla memoria della civiltà contadina. Ho un bellissimo ricordo delle visite effettuate nel luogo con amici per immergerci nella sensazione di favola ogni volta che ammiravamo i dipinti nel percorso del paese. Un ricordo particolare è stato quello della scoperta e della conoscenza diretta dell’opera della pittrice quando, durante una visita guidata con gli

"Ciammaròche", "nive" e "ranocchie"

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Post di Ivana Fiordigigli  PROSEGUE IL GIOCO  "A caccia di... "  in Assergi Laboratorio della memoria con Gino Faccia. A caccia di... i ragazzi andavano anche per tutto un mondo faunistico particolare tipico delle nostre zone: il bottino aveva come fine il gioco, ma anche, in alcuni casi, il procurare cibo per la cucina  "Ciammaròche" , lumache:  Subito dopo la pioggia o la mattina presto, nei mesi "senza la "r" anche ad Assergi si andava per lumache nella campagna, ma soprattutto lungo il torrente Raiale e  nella zona de Il Vasto per procurarsi il gustoso cibo. Occorreva una lunga preparazione, con le lumache tenute per almeno tre giorni con sale, aceto e poi crusca per "spurgarle" e "curarle, prima di portarle in cucina per la cottura. Oggi sono pressoché estinte; forse hanno contribuito anche  i cambiamenti climatici e il fatto che piacciono anche ai cinghiali. I ragazzi usavano anche giocare con le lumache; un gioco era quello di m

Gioco "A caccia di... " in Assergi

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Post di Ivana Fiordigigli Gioco "A caccia di... "  in Assergi Laboratorio della memoria con Gino Faccia. Foto: ex corso del Raiale di Ivana Fiordigigli Oggi ci lasciamo sollecitare dal titolo di una tipologia di giochi, magistralmente descritti per San Benedetto in Perillis da Giancaterino Gualtieri: A CACCIA DI... Per noi questa espressione, ed i suoi puntini di sospensione. diventa un suggerimento tematico sul quale soffermarci nel "Laboratorio della memoria", nel contesto di Assergi, svolto insieme a Gino Faccia. Anche i bambini e ragazzi di Assergi usavano andare a caccia... nelle strade del paese, nelle campagne intorno, nei vicini boschi e zone di montagna. A volte cambia soltanto la denominazione, in dialetto locale, di ciò che si cercava e raccoglieva, come fosse un tesoro, anche quando si trattava di un tipo di bacca, di un fiore, di una fruttificazione o di un tipo di erba. Ne viene una sorta di parallelismo. La fantasia dei bambini è la stessa, la sit

11 - Giochi: Giochi in piazza

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Post di Ivana Fiordigigli Con l'articolo "Giochi in piazza" termina la pubblicazione dei giochi di una volta presentati e descritti con sottile ironia e con una vena di nostalgia da Giancaterino Gualtieri. Giochi in piazza di Giancaterino Gualtieri Nel pomeriggio delle feste patronali i procuratori, dopo il rituale giro di banda, se i proventi della festa sono stati sostanziosi, organizzano qualche gioco in piazza. Sono sempre gli stessi, ma fanno sempre effetto sugli adulti come sui bambini.  a) Gli spaghetti ( gli spaghétte ). Il più comune è quello di riuscire a mangiare nel più breve tempo possibile un piattone di spaghetti con le mani legate dietro la schiena. Va da sé che pepe e peperoncino si sprecano. Ma lì sta il bello e il divertimento: le facce paonazze ricoperte di sugo, gli occhi fuori per l’amaro dei peperoncini, i grugniti e gli schiocchi, gli spaghetti che scappano da tutte le parti.  E alla fine della gara i concorrenti che si buttano su un mastello ( n