RICORDO DI BRUNO LUDOVICI di Franco Dino Lalli

 


RICORDO DI BRUNO LUDOVICI

di Franco Dino Lalli


Con la morte di Bruno Ludovici si perde una gran parte della nostra storia, in realtà microstoria di un paese come Assergi che, attraverso le iniziative di un coerente e inflessibile interprete della realtà locale come lui, ha trovato sempre con dignità la difesa e l'affermazione delle peculiarità e particolarità del proprio territorio.
La sua carriera politica è stata sempre orientata al bene della comunità e mai basata sull’interesse personale.
Per Bruno la montagna, il paese, il territorio circostante erano considerati non solo dei beni importanti, ma dei “valori” inestimabili e inalienabili per il loro significato naturalistico, culturale, religioso; secondo lui costituivano la nostra identità, da conoscere, valorizzare e difendere da ogni speculazione e da ogni scempio.
Queste sue convinzioni, questi suoi ideali, ha tenuto a manifestarli a e difenderli, sia nel corso della sua carriera politica che nel resto della sua vita, con tenacia e con esemplarità, molto spesso lottando contro interessi che ledevano ciò in cui credeva.
Molti sono i ricordi che tornano in mente per illustrare la sua umanità, operosità, il suo esempio. Ricordo quando, da giovanotti, egli, dipendente della regione Abruzzo, ci consentì di intraprendere, per un breve periodo, un primo semplice lavoro e guadagnare con esso il nostro primo piccolo “salario”. Ci accompagnava presso gli uffici della regione a impaginare e fascicolare pubblicazioni e dispense, edite dalla regione stessa, permettendoci così di iniziare ad impegnarci in un primo progetto lavorativo.
Successivamente, negli anni 70 dello scorso secolo, il suo impegno si concretizzò nell’istituzione, presso la scuola elementare di Assergi, oggi sede del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, di Corsi per l’Istruzione degli Adulti; permisero di acquisire a molti dei partecipanti un diploma di scuola media di primo grado, ormai indispensabile per trovare o mantenersi un lavoro e a dei neolaureati di fare una prima esperienza lavorativa in campo scolastico. Divennero tali corsi anche un punto di aggregazione importante per il paese. Nello stesso periodo e nello stesso luogo della ex scuola elementare si fece carico di istituire il primo Doposcuola comunale, dal cui esempio poi ne sarebbero stati istituiti molti altri in tutto il Comune di L’Aquila.
Bruno negli anni Settanta si dedicò con passione alla costituzione e prima organizzazione dell’Amministrazione Separata dei Beni d’Uso Civico di Assergi, di cui fu presidente o componente per vari mandati. Essa rappresentò maggiormente il suo impegno per la valorizzazione e la difesa del territorio locale. Dal suo esempio furono create altre amministrazioni di Beni Separati in altri paesi con le stesse finalità.
Negli stessi anni fu il fautore presso la regione Abruzzo della costituzione della cooperativa agricolo-zootecnica e servizi vari "ACF" (Assergi, Camarda, Filetto), per permettere a tanti giovani della zona di trovare lavoro. Pur con tante trasformazioni nel corso degli anni, essa opera ancora oggi.
Bruno è stato anche Consigliere Comunale al Comune di L’Aquila, ma nel corso di questa sua esperienza ha cercato sempre di realizzare opere volte al miglioramento delle condizioni generali e specifiche del nostro paese. Non si può trascurare che alla sua battaglia politica si deve l'arrivo del gas metano, fermo a Paganica, sino ad Assergi e paesi circostanti; il restauro dell'Orologio posto sulla Torre d'ingresso al paese; il progetto di costruzione di nuovi loculi al cimitero; la realizzazione o ristrutturazione di strade per raggiungere vari punti del territorio, la prima richiesta di un restauro delle Mura, la progettazione di un restauro-ricostruzione del Convento di S. Francesco, da adibire a servizi per la popolazione del paese (sarà poi venduto dal Comune dell'Aquila al Parco Gran Sasso e Monti della Laga quale sua sede)
Da pensionato, Bruno non si è risparmiato nell’impegno e nella costanza dei suoi intenti. Con sua moglie, Ivana Fiordigigli, attenta e intrepida operatrice culturale, è stato artefice di iniziative volte alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni del nostro paese. Fondamentale per il recupero della memoria e della figura di San Franco è stata la realizzazione, nel 2012, del convegno “San Franco di Assergi, storia di eremitismo e santità alle pendici del Gran Sasso” al quale hanno offerto un loro contributo valido e prezioso numerosi studiosi dell’argomento e ne è stata curata successivamente anche la pubblicazione degli Atti.
Nel 2020 importante è stata la costituzione dell’Associazione Culturale “Assergi: cultura, memoria e montagna”, di cui Bruno è stato animatore e componente, e che ha attuato varie iniziative per la celebrazione dell’Ottocentenario della morte di San Franco, nonostante l'ostacolo della pandemia.
Sempre vivo è stato il suo interessamento alla risoluzione di problemi contingenti ed attuali del nostro territorio.
Bruno ci ha sempre spronati ad essere attenti verso la nostra realtà culturale, storica e religiosa, ad indagarne aspetti e problematiche per cercare di esserne realmente produttivi e stimolarne la crescita.
Negli ultimi tempi, nonostante le sue fragilità, si è prodigato a realizzare, con il contributo di un altro straordinario collaboratore Pietro Tacca, gli elementi di arredo per la costituenda biblioteca pubblica nel locale sul lato destro della facciata della chiesa in Piazza San Franco; ha anche coordinato gli impegni dell’ultimo Comitato Feste per la celebrazione delle festività del protettore di Assergi San Franco e di S. Maria Assunta, cui è dedicata la chiesa parrocchiale, in giugno e agosto 2022, il primo ricostituito dopo la pandemia Covid 19.
Ha sempre cercato di creare l’interessamento delle istituzioni, Curia di L’Aquila,  Parco del Gran Sasso, Sovrintendenza ai Beni Culturali ed altre, per arrivare al restauro di alcune opere presenti nella nostra chiesa e in Assergi, le quali rischiano il deterioramento. A tale proposito, fino in fondo, va sottolineata la sua preoccupazione, dovuta alla sua malattia, per non aver potuto provvedere personalmente a portare avanti i suoi impegni ed iniziative.
Reputo, dunque, opportuno che alla sua memoria possa essere offerto un riconoscimento tangibile nel nostro paese per quanto egli ha saputo e potuto offrire attraverso la sua dignitosa e insostituibile persona.

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