Il ricordo di Bruno Ludovici a più voci : Goffredo Palmerini, Giovanni Altobelli, Giuseppe Lalli, Claudio Capodiferro, Umberto Dante, Franco Dino Lalli.





Il ricordo di Bruno Ludovici a più voci

Goffredo Palmerini, Giovanni Altobelli, Giuseppe Lalli, Claudio Capodiferro, Umberto Dante, Franco Dino Lalli.










Il ricordo di Bruno Ludovici
di Goffredo Palmerini


https://abruzzoweb.it/laquila-e-morto-bruno-ludovici-ex-presidente-usi-civici-di-assergi/
https://www.ilcapoluogo.it/2023/04/04/addio-a-bruno-ludovici/

https://www.laquilablog.it/assergi-addio-a-bruno-ludovici/

http://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=27358

https://abruzzolive.it/laquila-piange-bruno-ludovici-ex-amministratore-nella-giunta-cialente/

https://www.radiolaquila1.it/2023/04/04/deceduto-a-pavia-bruno-ludovici-una-vita-dedicata-alla-comunita-di-assergi/

https://news-town.it/cultura-e-societa/43082-assergi-piange-la-scomparsa-di-bruno-ludovici,-il-ricordo-di-goffredo-palmerini.html



"Apprendo con molta tristezza la notizia della scomparsa dell'amico BRUNO LUDOVICI, deceduto in una struttura sanitaria in Lombardia, dov'era in cura. Voglio ricordare di Bruno la tenacia, la dedizione al bene comune, il suo impegno operoso per la difesa e la valorizzazione dei beni civici di Assergi, il borgo pedemontano del Gran Sasso dov'era nato e viveva. Per il suo paese e per la sua crescita Bruno ha dedicato con passione una vita. Negli anni Settanta assunse l'iniziativa di costituirvi l'Amministrazione Separata dei Beni d'Uso civico, attraverso la quale ha valorizzato il patrimonio demaniale dei naturali di Assergi - terreni boschi pascoli ed aree demaniali - facendo nascere Società Cooperative che hanno dato e danno lavoro a diverse maestranze.

Numerosi i progetti e le iniziative promosse per la cura del patrimonio ambientale e boschivo delle terre d'uso civico, come le azioni intraprese nei confronti di privati ed enti pubblici nel recupero di indennizzi per l'uso di aree d'uso civico, i cui proventi sono stati devoluti ad opere di pubblica utilità.

Dell'Amministrazione Separata Bruno è stato Presidente in più mandati. Con lui ho condiviso diversi anni d'impegno politico e quattro anni (1994-'98) in Consiglio Comunale, con l'Amministrazione guidata da Antonio Centi. Volitivo, determinato, a volte spigoloso, ma intellettualmente onesto e schietto, Bruno ha lavorato davvero con passione in favore della comunità e degli interessi di Assergi, talvolta non sempre compreso. Andato in pensione dalla Regione, negli ultimi anni si era dedicato assieme a sua moglie Ivana Fiordigigli - docente di materie letterarie in quiescenza e assidua studiosa di storia e tradizioni locali - e ad altri volontari dell'Associazione culturale, a riscoprire e valorizzare la storia di San Franco di Assergi, l'eremita del Gran Sasso, protettore del paese, anche attraverso convegni e iniziative culturali, sfociate nelle celebrazioni (nel 2020 e anni seguenti) dell'Ottocentenario della morte del Santo.






Un ricordo di Bruno Ludovici
Giovanni Altobelli ("Assergi Racconta"2023-04-06)


La scomparsa di Bruno Ludovici a 81 anni, lascia attonite le genti e gli amici soprattutto del comprensorio pedemontana del Gran Sasso "camarda-assergi-filetto-aragno-paganica". Ci siamo conosciuti nei banchi di scuola, dopo la metà degli anni 50 all'avviamento. Industriale a L'Aquila. Da giovane venne assunto negli uffici della Regione Abruzzo, io alle Poste Italiane, ci siamo rincontrati nel Consiglio di Circoscrizione Comunale a Camarda. Abbiamo fatto lotte sociali per il bene dei nostri paesi, Bruno Ludovici è stato il promotore dell'amministrazione Beni Separati Usi Civici di Assergi, in seguito, anche altri paesi hanno preso coscienza dell'importanza della gestione del territorio, e sono state create nuove amministrazioni dei Beni Separati.
Bruno è stato un esperto di Uso Civico. Fu il fondatore della cooperativa. A. C. F. "Assergi -. Camarda. Filetto", dalla quale vennero assunti diversi giovani disoccupati alla Regione Abruzzo. E' stato un semplice e umile politico Democristiano con tendenze di sinistra, un personaggio che si è fatto da solo. Con la morte di Bruno Ludovici se ne va una parte della storia del 900 di Assergi.







Buon viaggio verso la Serenità 
Claudio Capodiferro (Assergi Racconta"2023-04-04 )

Caro Bruno buon viaggio verso la Serenità e la Luce eterna. Sei stato chiamato in Cielo il 2 Aprile come Il nostro amato Santo Padre Karol e in questa settimana che precede la Resurrezione. Ciò è per tutti noi un segno di speranza.
Hai pensato sempre agli altri e alla comunità e sei sempre andato avanti con tenacia e fiducia.
Grazie della tua amicizia e della tua stima.
Ora veglia sui tuoi cari che abbraccio forte.







Un ricordo di Bruno Ludovici
Giuseppe Lalli ("Assergi Racconta" 4/04/2023)

"La morte di Bruno Ludovici mi commuove profondamente, non solo per la simpatia umana che la sua persona mi ha sempre ispirato, ma anche perché persone come lui finiscono per diventare delle istituzioni, destinate a vivere sempre.
Ciò che ho sempre ammirato in lui è il suo indefesso interessamento per la comunità assergese, ciò che era diventato in lui quasi una seconda natura. Assergi senza Bruno è più povero.








Un omaggio a Bruno Ludovici il "Toro Seduto" del Gran Sasso
Umberto Dante (“Il Messaggero” del 18 aprile 2023, pag. 39, in L’Aquila)


AVVENTURE IN CITTA'
Un luogo comune che spesso devo contestare è "la storia la fanno i vincitori". Non che l'asserzione sia del tutto falsa: in effetti la storia di cui ci occupiamo oggi avvalora solo in parte questo assunto. Così come non è un caso che la nostra "avventura" la prima ambientata in un'Aquila non prettamente "aquilanocentrica". In un'Aquila che peraltro non è meno antica di quella di Porta Bazzano, di piazza Duomo, dei Quattro Cantoni, della Rivera. Ma, forse proprio per questo, è polemica, persino protestataria. Parliamo dell'Aquila dei "frazionisti", cioè degli abitanti di centri come Assergi, Paganica, Arischia, Roio, Sassa, Preturo, insomma della miriade di piccoli insediamenti sparsi fuori dalle mura della città federiciana. Questo arcipelago periferico da tempo protesta perché si sente espropriato in mille modi di diritti e di autonomie.
In particolare, la nostra passeggiata insegue uno degli eroi estremi di vertenze plurisecolari: Bruno Ludovici "da Assergi", morto pochi giorni fa a Milano, dove è stato trasportato per una serie di complicazioni respiratorie e cardiache. Spesso mi è capitato di definire Bruno come il "Toro Seduto" dei popoli frazionisti aquilani. In apparenza, Bruno era un uomo molto normale, con un piccolo problema deambulatorio, impiegato regionale, di orientamento politico democristiano fabianeo. Lo rendeva "Toro seduto" la sua abnegazione alla miriade di recriminazioni delle frazioni, recriminazioni accuratamente fondate sulla documentazione archivistica.
Come efficacemente ha osservato anche di recente Errico Centofanti, L'Aquila nasce da una specularità quasi onirica, in cui i piccoli centri del Gran Sasso, a un certo momento del medioevo, creano un centro urbano consistente duplicando sé stessi in una zona della montagna particolarmente vantaggiosa per l'abbondanza delle acque (L'Aquila delle 99 cannelle). Nei secoli successivi, questa nascita spuria ha sviluppato nei tribunali una miriade di contenziosi tra le comunità antiche e la nuova città. C'erano contese sulle appartenenze di tutti i beni della montagna, dagli usi civici dei boschi e dei pascoli al controllo dei beni religiosi sino alla questione politica dell'indipendenza decisionale. Una delle caratteristiche dell'Archivio di Stato dell'Aquila era la frequentazione quotidiana da parte dei tanti Ludovici in cerca di una documentazione che sorreggesse le loro rivendicazioni.
E' stato questo il mondo di Ludovici e di tanti altri (dagli arischiesi dell'Arca ai paganichesi di Galletti). Un rivendicazionismo tenace che costantemente si scontrava con la storia fatta dai vincitori, sino alla soppressione novecentesca di una mezza dozzina di municipalità "minori" inglobate dentro la "Grande Aquila" ideata da Adelchi Serena e studiata di recente da Enrico Cavalli. La cosa sorprendente, emersa durante le ultime elezioni municipali aquilane, è stata la scoperta che oggi questo passato polemico sopravvive solo nelle frazioni, tra i vinti, tra i Ludovici.
Durante un paio di dibattiti tenutisi nel "Titty Bar", a pochi metri dalla stazione ferroviaria e da Carfour, la gran parte dei convenuti (quasi tutti appartenenti all'asse che da piazza d'Armi si sviluppa verso le uscite autostradali per Roma) si rivelavano del tutto disinformate. Non ignoravano solo i contenziosi ma la stessa esistenza delle frazioni. Ovvero la cultura di Bruno. Viene allora da ipotizzare una rivincita. Perché non approfittare del cataclisma sismico per dare un assetto nuovo all'urbanistica della città? Non sarebbe nobile e bello che le ceneri di Ludovici trovassero una collocazione davvero degna di un rifondatore, cioè di un costruttore dell'Aquila del futuro, di un'Aquila lanciata verso un'idea sovvertitrice, in cui il frazionismo antico possa alla lunga trovare un significato nuovo, che guardi a rivendicazioni inedite, persino stravolgenti, dentro uno spazio sospeso tra Roma e il Gran Sasso?









RICORDO DI BRUNO LUDOVICI

di Franco Dino Lalli


Con la morte di Bruno Ludovici si perde una gran parte della nostra storia, in realtà microstoria di un paese come Assergi che, attraverso le iniziative di un coerente e inflessibile interprete della realtà locale come lui, ha trovato sempre con dignità la difesa e l'affermazione delle peculiarità e particolarità del proprio territorio.
La sua carriera politica è stata sempre orientata al bene della comunità e mai basata sull’interesse personale.
Per Bruno la montagna, il paese, il territorio circostante erano considerati non solo dei beni importanti, ma dei “valori” inestimabili e inalienabili per il loro significato naturalistico, culturale, religioso; secondo lui costituivano la nostra identità, da conoscere, valorizzare e difendere da ogni speculazione e da ogni scempio.
Queste sue convinzioni, questi suoi ideali, ha tenuto a manifestarli a e difenderli, sia nel corso della sua carriera politica che nel resto della sua vita, con tenacia e con esemplarità, molto spesso lottando contro interessi che ledevano ciò in cui credeva.
Molti sono i ricordi che tornano in mente per illustrare la sua umanità, operosità, il suo esempio. Ricordo quando, da giovanotti, egli, dipendente della regione Abruzzo, ci consentì di intraprendere, per un breve periodo, un primo semplice lavoro e guadagnare con esso il nostro primo piccolo “salario”. Ci accompagnava presso gli uffici della regione a impaginare e fascicolare pubblicazioni e dispense, edite dalla regione stessa, permettendoci così di iniziare ad impegnarci in un primo progetto lavorativo.
Successivamente, negli anni 70 dello scorso secolo, il suo impegno si concretizzò nell’istituzione, presso la scuola elementare di Assergi, oggi sede del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, di Corsi per l’Istruzione degli Adulti; permisero di acquisire a molti dei partecipanti un diploma di scuola media di primo grado, ormai indispensabile per trovare o mantenersi un lavoro e a dei neolaureati di fare una prima esperienza lavorativa in campo scolastico. Divennero tali corsi anche un punto di aggregazione importante per il paese. Nello stesso periodo e nello stesso luogo della ex scuola elementare si fece carico di istituire il primo Doposcuola comunale, dal cui esempio poi ne sarebbero stati istituiti molti altri in tutto il Comune di L’Aquila.
Bruno negli anni Settanta si dedicò con passione alla costituzione e prima organizzazione dell’Amministrazione Separata dei Beni d’Uso Civico di Assergi, di cui fu presidente o componente per vari mandati. Essa rappresentò maggiormente il suo impegno per la valorizzazione e la difesa del territorio locale. Dal suo esempio furono create altre amministrazioni di Beni Separati in altri paesi con le stesse finalità.
Negli stessi anni fu il fautore presso la regione Abruzzo della costituzione della cooperativa agricolo-zootecnica e servizi vari "ACF" (Assergi, Camarda, Filetto), per permettere a tanti giovani della zona di trovare lavoro. Pur con tante trasformazioni nel corso degli anni, essa opera ancora oggi.
Bruno è stato anche Consigliere Comunale al Comune di L’Aquila, ma nel corso di questa sua esperienza ha cercato sempre di realizzare opere volte al miglioramento delle condizioni generali e specifiche del nostro paese. Non si può trascurare che alla sua battaglia politica si deve l'arrivo del gas metano, fermo a Paganica, sino ad Assergi e paesi circostanti; il restauro dell'Orologio posto sulla Torre d'ingresso al paese; il progetto di costruzione di nuovi loculi al cimitero; la realizzazione o ristrutturazione di strade per raggiungere vari punti del territorio, la prima richiesta di un restauro delle Mura, la progettazione di un restauro-ricostruzione del Convento di S. Francesco, da adibire a servizi per la popolazione del paese (sarà poi venduto dal Comune dell'Aquila al Parco Gran Sasso e Monti della Laga quale sua sede)
Da pensionato, Bruno non si è risparmiato nell’impegno e nella costanza dei suoi intenti. Con sua moglie, Ivana Fiordigigli, attenta e intrepida operatrice culturale, è stato artefice di iniziative volte alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni del nostro paese. Fondamentale per il recupero della memoria e della figura di San Franco è stata la realizzazione, nel 2012, del convegno “San Franco di Assergi, storia di eremitismo e santità alle pendici del Gran Sasso” al quale hanno offerto un loro contributo valido e prezioso numerosi studiosi dell’argomento e ne è stata curata successivamente anche la pubblicazione degli Atti.
Nel 2020 importante è stata la costituzione dell’Associazione Culturale “Assergi: cultura, memoria e montagna”, di cui Bruno è stato animatore e componente, e che ha attuato varie iniziative per la celebrazione dell’Ottocentenario della morte di San Franco, nonostante l'ostacolo della pandemia.
Sempre vivo è stato il suo interessamento alla risoluzione di problemi contingenti ed attuali del nostro territorio.
Bruno ci ha sempre spronati ad essere attenti verso la nostra realtà culturale, storica e religiosa, ad indagarne aspetti e problematiche per cercare di esserne realmente produttivi e stimolarne la crescita.
Negli ultimi tempi, nonostante le sue fragilità, si è prodigato a realizzare, con il contributo di un altro straordinario collaboratore Pietro Tacca, gli elementi di arredo per la costituenda biblioteca pubblica nel locale sul lato destro della facciata della chiesa in Piazza San Franco; ha anche coordinato gli impegni dell’ultimo Comitato Feste per la celebrazione delle festività del protettore di Assergi San Franco e di S. Maria Assunta, cui è dedicata la chiesa parrocchiale, in giugno e agosto 2022, il primo ricostituito dopo la pandemia Covid 19.
Ha sempre cercato di creare l’interessamento delle istituzioni, Curia di L’Aquila,  Parco del Gran Sasso, Sovrintendenza ai Beni Culturali ed altre, per arrivare al restauro di alcune opere presenti nella nostra chiesa e in Assergi, le quali rischiano il deterioramento. A tale proposito, fino in fondo, va sottolineata la sua preoccupazione, dovuta alla sua malattia, per non aver potuto provvedere personalmente a portare avanti i suoi impegni ed iniziative.
Reputo, dunque, opportuno che alla sua memoria possa essere offerto un riconoscimento tangibile nel nostro paese per quanto egli ha saputo e potuto offrire attraverso la sua dignitosa e insostituibile persona.



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