Marino Di Prospero e la maschera d'argento di Celestino V

Post Ivana Fiordigigli


Foto Ivana Fiordigigli


Ho apprezzato l'accurato esame che Camillo Berardi fa della vicenda delle spoglie mortali di Celestino V e soprattutto la ricostruzione delle due maschere che ne hanno disegnato il volto.

Quella di cera che dal 1944 e per tutta la seconda metà del Novecento ha ricoperto il volto  di Papa Celestino V ed era modellata sulle sembianze del Cardinale Carlo Confalonieri, per esplicito volere dello stesso.

Quella recente, di argento, realizzata dopo la Ricognizione Canonica del 2013 dallo scultore Marino Di Prospero di Tornimparte, che ricostruisce i tratti del Santo anche con l'uso delle moderne tecnologie applicate ai resti del cranio, oltre che con lo studio della iconografia usata nel corso dei secoli e, soprattutto, con la creatività della sua arte.

Di Marino Di Prospero ho già parlato su questo sito i giorni 8 e 11 agosto, presentando due delle sue opere esistenti in Assergi, da considerare anche nella prospettiva di una appropriata conoscenza e valorizzazione del paese. 

Ancor più dovremmo apprezzare, dopo la lettura delle vicende del volto di Celestino da lui ricostruito, la pietra scolpita da Marino Di Prospero che rappresenta il volto di San Franco di Assergi.


Foto Ivana Fiordigigli



Riporto un articolo del "Il Centro" del 3 maggio 2013 che delinea i particolari della ricostruzione del possibile volto di Celestino V:

Era necessario restituire dignità alle spoglie del Papa del “gran rifiuto”, trasferite per l’analisi nell’abbazia di Sant’Equizio a Marruci di Pizzoli, vicino a L’Aquila. La ricognizione scientifica delle fattezze di Celestino è stata realizzata dall’anatomopatologo e paleopatologo Luca Ventura. In particolare l’analisi delle ossa del cranio e lo studio della sua tipologia geometrica, ha permesso di ridisegnare in modo tridimensionale il viso di Celestino V. La ricognizione ha chiarito anche alcuni aspetti: le ossa del cranio ci sono tutte tranne quella della mandibola, che, come si supponeva da tempo, è totalmente assente. Un altro dato significativo dello studio lo ha chiarito il medico legale Giulio Sacchetti, membro della commissione: «Il foro sulla regione frontale sinistra del Papa è una lesione ossea prodotta da un mezzo con estremità appuntita, ma i caratteri della lesione consentono di escludere che sia stata inferta in vita». Dunque non un colpo mortale, ma forse prodotta durante la trafugazione delle spoglie nel 1988. Dai risultati dell’accurato studio scientifico si è mosso lo scultore Marino Di Prospero, che ha realizzato una maschera- scultura in argento che si adatta perfettamente sul cranio di Celestino V. Di Prospero restituisce un volto che emoziona: è il volto solcato da rughe del Papa anziano, ormai morto, un volto non più tonico e gli occhi sono quelli di un defunto . Celestino V morì nel 1296 ad ottantasette anni .Il dettaglio è così curato da produrre la stessa emozione di un volto vero. 
«Sono stato io a staccare la cera che si era attaccata alle ossa del cranio», ha spiegato l’artista, «è stata una grande responsabilità, e realizzare il volto è stato per me un onore. Già in passato avevo prodotto altre maschere: del beato Alberione e del beato Giancarlo. Il mio lavoro per Celestino ha preso inizio dallo studio della commissione, ma è comunque un’opera artistica, che non pretende di essere perfettamente corrispondete alla realtà, che rimane virtualmente definita».


Riporto il brano di Camillo Berardi

Dopo l’intensa “perigrinatio” delle spoglie mortali di Pietro da Morrone avvenuta nel post sisma del 2009, ricordando anche che le sue reliquie furono trafugate dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio il 18 aprile 1988 e ritrovate dopo alcuni giorni in una cassa di legno nel cimitero di Cornelle e Roccapassa, frazioni del comune di Amatrice, l’Arcidiocesi di L’Aquila nel 2013 decise di effettuare la ricognizione canonica delle spoglie mortali di Celestino V.

Ricevuto il consenso della Congregazione per le Cause dei Santi per la rimozione dei sigilli dell’urna e per operare sulle reliquie insigni, fu nominata la commissione per farne la Ricognizione Canonica, approfondendo l’esame anatomico della scatola cranica, al fine di ricostruire la nuova maschera d’argento con le vere fattezze del volto di Celestino V, per sostituire la precedente deteriorata e che, come già evidenziato, modellava in cera le sembianze dell’Arcivescovo Carlo Confalonieri.

La realizzazione della nuova maschera fu affidata all’autorevole scultore Marino di Prospero di Tornimparte (AQ), che per la ricostruzione utilizzò tecnologie moderne, ma tenne presente anche le immagini dell’iconografia che riguardava Celestino V e si affidò alla maestria delle sue mani, per conferire alla fredda immagine ricostruita virtualmente, un aspetto realistico, efficace, espressivo e solenne.

Ecco come il M° Marino Di Prospero ha descritto il suo lavoro:

“Ho già realizzato in passato maschere funerarie per altri beati (il Beato Giaccardo, e il Beato Alberione): in questi casi il lavoro è stato più facile perché si trattava di corpi mummificati, e relativamente recenti, agevolato comunque dall’ausilio delle immagini fotografiche dei volti. Nel caso di Celestino V, in primo luogo, ho avuto il compito non facile di rimuovere la maschera di cera con le sembianze del cardinale Confalonieri, che si era saldata perfettamente al cranio, constatando anche che mancava la mandibola. Con l’aiuto del medico legale G. Sacchetti abbiamo ricostruito ed integrato il cranio con il modello di una mandibola perfettamente compatibile, al fine di avere un teschio completo per realizzare un calco in gesso. Su questo calco ho individuato i primi riferimenti obbligati come le orbite oculari e l’attacco delle orecchie, del naso e della bocca. Successivamente con la tecnica degli spessori, delle fasce muscolari e dei tessuti molli ho tracciato la base di riferimento. Parallelamente, un laboratorio specializzato nella ricostruzione virtuale con il laser scanner, ha ricostruito un’anatomia del volto e questa ricostruzione è stata solo un supporto marginale al mio lavoro, in quanto, anche usando metodologie simili, abbiamo avuto esiti formali profondamente diversi. Il risultato dell’operazione con il laser scanner del laboratorio, è stato quello di un volto di un giovane cinquantenne.
Il mio compito in sostanza non è stato solo quello della modellazione materiale da una ricostruzione virtuale fredda e priva di espressività, ma soprattutto quello della modellazione di un vecchio novantenne, santo, con il volto sereno e rilassato di un morto, che al contempo suscitasse emozione, compito meno scientifico e più artistico”.

Oggi, grazie al pregevole lavoro dello scultore di Tornimparte Marino Di Prospero, le spoglie di Celestino V mostrano dignitosamente i tratti originali del vero volto di uno dei Santi più importanti dell’Abruzzo e il Molise, il cui mito ha attraversato i secoli sino ai giorni nostri e continuerà ad affascinare studiosi, credenti e non, in ambito nazionale e internazionale.



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