Il gioiello della Transumanza (angolo della poesia)

Post Ivana Fiordigigli

Fa da stimolo questa volta all'angolo della poesia la notizia di questi giorni che a Castel del Monte è stato presentato dal maestro orafo Giuliano Montaldi il gioiello della Transumanza, ispirato dall'antica pratica  della pastorizia e dalla migrazione stagionale delle pecore dai monti dell'Abruzzo alle terre pugliesi.

Il ciondolo rappresenta una pecora, simbolo della vita pastorale e della migrazione lungo i tratturi. Ricordiamo che dal 2019 la transumanza è stata inserita dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’umanità.




Chi non ricorda la poesia "Settembre, andiamo" di GABRIELE D'ANNUNZIO, una delle liriche di Alcyone, in cui respira e traspira una forte vena nostalgica per i pastori abruzzesi e le loro greggi che percorrono il tratturo "su le vestigia degli antichi padri".


Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?


Quella che  segue è una scelta di due passi di "Adagio transumante" del poeta Elio Peretti dal libro Rapsodia della tensione efficace: di Elio Peretti e Gianfranco Totani, Arkhè ed., L'Aquila, 2017)

Tempo che il passo muoveva 
verso ampiezze verdi,
era Settembre
e si colmavano
bisaccia e tascapane,
l'ombrello si tracollava
con la funicella,
Orlando di Ariosto
e di Boiardo
si riponeva in mezzo alla cerata.

Pendule dalla cintola
le cànnule di bosso
e di sambuco
forate per il modulo
del fischio.

"Settembre andiamo".
Settembre del mio nonno,
Settembre del distacco
che tormentava l'anima e il pensiero.
Si fa il pensier mio
tutt'uno con il tuo,
nonno-pastore
che generasti il padre mio
prima che l'"erbal fiume silente",
ti navigasse verso la marina.
...
                                                                                                                                      Sorge in sul primo albore;
move la greggia".
L'arte di mazza
riprende il suo mestiere
col sole a fronte,
punto di marina.
La greggia muove l'avanzata,
lenta, belante,
verso l'orizzonte
che fu di ieri,
che non muta oggi,
lasciando al passo retro
la pecora "carfagna"
che il cane lesto
sposta all'indolenza.
...

Fu vita tua d'allora,
nonno pastore,
io la percorro,
forse l'ho già percorsa,
senza tribolazioni,
ma senza fede delle risalite.
Tu avevi compagna la natura cruda,
ma dalla bassura,
trionfo avevi della risalita
a maggio!
Nonno mio, pastore!






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