Commercio ambulante ad Assergi
Post Ivana Fiordigigli
Quello che segue, più che un racconto è un elencare tutta una serie di personaggi che quotidianamente animavano la vita del paese di Assergi, posizionandosi o alla Porta del Colle o a 'na Porta con la loro mercanzia. La popolazione veniva avvisata dai "banditori" che passavano per le strade annunciandone l'arrivo. Ne deriva un vivacissimo mercato.
DAL “QUADERNONE” INEDITO
Commercio ambulante ad Assergi
U porchettare de Pajaneca.
J'arrotine di Campobasso.
U stagnare stagnava "cottore" e casseruole di rame.
U vinare: il vino lo portavano Bonifacio, Elisa e marito.
U funare dell'Aquila.
U sediare rimpagliava le sedie.
U mmastare riaggiustava i masti agli asini.
L'ogliare vendeva l'olio con un cavallo.
L'ombrellare di Secinaro riaggiustava le ombrelle.
Pasquale di Popoli prima portava generi alimentari, dopo fece il fruttivendolo.
I Camardegli vendevano le mele amare.
I Ragnitti vendevano lo riniccio cavato de mo'.
I Bagnesi portavano le cipolle.
U ferracciare di Barisciano
Damiano, Gennaro, e uno di Napoli vendevano la stoffa.
U Casertaro anche la stoffa.
Anche uno di Teramo vendeva la stoffa.
Teresa era la "magliara".
U ramare era dell'Aquila.
La fruttarola era Giovannina de Pasqualacce di Assergi, sposata a Paganica.
Lucia e Michele di Aragno anch'essi vendevano la frutta. La moglie portava la frutta con un canestro in testa e Michele portava olaci e funghi.
U lupinare de Tempera con la bicicletta portava i lupini; la moglie con il carretto portava alla festa di San Franco le prime ciliege "acquarole".
Adriano u muratore era di Perugia.
Avarista u porchettare vendeva i maiali.
U crasta-purchitte crastava i maiali.
I Zizì di Camarda vendevano vino e bibite.
Ad Assergi Armando portava piatti e tutto per la casa, con una Moto Guzzi 500 a tre ruote.
U cenciare raccoglieva gli stracci.
U ferracciare raccoglieva il ferro vecchio.
I mietitori erano della Penna e Teramo.
Una levatrice era di Camarda.
U scarpare era di Poggio Picenze.
Teatro a Piazza S. Franco: Fiacca con un carrozzone portava le marionette e divertiva tutti con il gioco della corrente, il gioco del fuoco che usciva dalla bocca, il lancio dei coltelli; poi raccoglieva i soldi con un piattino.
I Pretaroli venivano a scardare la lana.
Muratori di Camarda erano: Ascanio, Achille e Giustino, Giacinto, Faustino.
Dottori: Cerone di Paganica, Corona dell'Aquila, Moscardi di Camarda che veniva con un cavallo. In tempi più vicini a noi, Giusti Renzo di Assergi.
Bernardo "u piattare" vendeva i piatti; era di Teramo e abitava a Paganica.
U bottare portava le botti e le accomodava.
U pionciare veniva a vendere le "pionce".
U sediare e cestare vendeva ceste, canestri e vari.
I segatori: venivano a segare i tronchi di pioppo e di noce per fare le tavole.
U cappellare vendeva o rimodellava i cappelli.
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