Raccolta di proverbi assergesi: Decidere, Destino, Diavolo, Dicembre, Difetti, Dio, Dolore, Donna, Dormire . (D)

 Post di Ivana Fiordigigli

Proseguiamo la pubblicazione dei proverbi assergesi raccolti da Franco Dino Lalli.



 Raccolta di proverbi assergesi (lettera D)

di Franco Dino Lalli



DECIDERE



Cacciate u dente, passate u dolore.


Tolto il dente, passato il dolore.






DESTINO



Ome nate destine date.


Uomo nato, destino dato.






DIAVOLO



Quanne u diàvere t’accarezza vòle l’anema.


Quando il diavolo t’accarezza vuole l’anima.





U diàvere fa le pignate, ma nò i coperchi.


Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.




 

DICEMBRE



Dicembre dicembrine ce le mette le raicine.


Dicembre dicembrino ci mette le radici.






DIFETTI



Chi nasce quadre nen po’ murì tonne.


Chi nasce quadrato non può morire rotondo.




Ju bòve disse curnute j’àsene.


Il bue disse cornuto all’asino.






DIO



A ugni disprezzate Di repènza.


A ogni disprezzato ci pensa Dio.





Chi cunfida co’ Ddì nen perisce majie.


Chi confida con Dio non perisce mai.




Chi la trippa, chi u pette, sole Ddì è senza difetti.


Chi la pancia, chi il petto, solo Dio è senza difetti.




Còre contente Ddì j ’aiuta.


Cuor contento Dio l’aiuta.




Ddì nen paga sole u sabate a sera, ma paga pure la domenica


mmatina.


Dio non paga solo il sabato sera, ma paga anche la domenica mattina.




Ddì vede e provvede.


Dio vede e provvede.




Ognune pènza pr’esse e Ddì pe tutti.


Ognuno pensa per sé e Dio per tutti.




Quistu è ju vicinate dejji Ebrei a do’ Criste nen ha passate


 majie.


Questo è il vicinato degli Ebrei dove Cristo non è passato mai.




Senza na croce n-ciele nen s’entra.


Senza croce in cielo non si entra.




Tutti i jorni sò de Ddì.


Tutti i giorni sono di Dio.




Voce de Ddì nen è buscia.


Voce di Dio non è bugia (i rintocchi della campana della chiesa).







DOLORE



La ciuciuetta, triste a do’ mira e biàte a do’ s’appòsa.


La civetta, triste dove guarda e beato dove si poggia.




Mejie nu morte n-casa che nu marchisciane arrète alla


 porta.


Meglio un morto in casa che un marchigiano dietro la porta.







DONNA



Fémmene e vine sposale apprima.


Donne e vino sposale prima.




La cajina fa u còcche e aju jalle ji ngènne u cure.


La gallina fa l’uovo e al gallo duole il sedere.







DORMIRE



Chi dorme nen pijia pesce.




Dorme a sette cuscini.




Chi dorme coji pìccheli se retròva tutte smerdate.


Chi dorme con i piccoli si ritrova tutto lordato.




Còme te fa u lette cuscì te cci còleche.


Come ti fai il letto così ti ci corichi.

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