Lettera aperta a Fernando Acitelli
Post Ivana Fiordigigli
Gent.Signor Antonio Giampaoli, in riferimento all'articolo di Fernando Acitelli “Il sogno di una biblioteca ad Assergi” pubblicato il giorno 03 aprile 2022, sentendoci in dovere, come associazione culturale, di fare alcune precisazioni e di dare le giuste informazioni, ti chiediamo di pubblicare la seguente "Lettera aperta" su "Assergi Racconta".
Ivana Fiordigigli e Franco Dino Lalli
Ivana Fiordigigli e Franco Dino Lalli
Lettera aperta a Fernando Acitelli
Letto l’articolo “Il sogno di una biblioteca ad Assergi”, ci siamo soffermati a riflettere sulla parola “sogno”, che richiama in genere un ideale vagheggiato con la fantasia ma anche non visto nel contesto di una piena e concreta realizzabilità.
Non sappiamo quanto lei conosca realmente ciò che accade in Assergi, perché il suo sogno di una biblioteca è stato già accarezzato da tante persone: da quelle che inizialmente hanno raccolto qualche migliaio di libri, a quelle che hanno cercato di togliere i libri dal rischio di polvere e topi e metterli a disposizione dell’utenza, a quelle che di recente hanno cercato ad essi una collocazione più opportuna e agibile. Di queste informazioni lei dovrebbe gioire.
La biblioteca di Assergi è già nata nel 2012 a cura della associazione culturale che ha proposto e realizzato il convegno di studi su San Franco ed è stata inaugurata alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Molinari e del Parroco Don Giuseppe Obama in occasione della Visita Pastorale del 19 febbraio 2012, nelle stanze appositamente ristrutturate al n°30 di Via della Chiesa .
Si era già organizzato un sistema di prestito, visto che l’ambiente logistico era ristretto, i libri numerosi (già divisi per argomento e settori), scarso lo spazio per possibili lettori.
Per gli elencati motivi si è cercato un nuovo locale più ampio ed è stata messa a disposizione, dal Parroco del tempo, la ex Congrega, che poteva funzionare sia come biblioteca che come sede per eventi ed incontri, anche se occorreva risolvere il problema della agibilità dell’accesso per i danni del terremoto.
I parroci poi si sono succeduti a breve scadenza e soltanto con il nuovo Parroco Don Manuel Cepeda nel 2020 l’associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna” ha potuto provvedere a dotare la sala in oggetto di una capiente libreria (con legno acquistato e lavorato da alcuni soci), oltre a potervi ricollocare gli scaffali nel 2012 ordinati a Elio e Luca.
Come si vede, tanti sono stati gli ostacoli e, tra questi, anche qualcuno che ha minacciato di buttare i libri nella piazza, perché ingombravano una stanza che avrebbe dovuto servire per ricoverare vivande e birre per le feste annuali. In ogni caso i libri sin qui sono stati adeguatamente protetti, esistono ancora e vanno messi a disposizione del pubblico.
Crediamo che ci si possa capire, visto che nell’articolo ha parlato di “carattere sacro dei libri che nulla chiedono e tanto donano”.
Compiuto il nostro compito informativo, crediamo di aver scongiurato il rischio di una kafkiana situazione in un Assergi, che oggi nella parte più antica si presenta più deserto del “Deserto dei Tartari”:
- quella di due biblioteche … !!! per un paese con meno di trecento effettivi dimoranti.
Una sola biblioteca crediamo sia sufficiente, collaborando, con chi è disponibile, a renderla sempre più ricca e aggiornata nel “corpus” di volumi da poter offrire al pubblico, arrivando, se ci si riesce, anche ad una catalogazione omologata con altre biblioteche.
Per la caratteristica costruzione antica di Piazzetta del Forno si può pensare ad altra valida iniziativa culturale.
Foto della biblioteca di Via della Chiesa in corso di sistemazione
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