”Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”

Post Ivana Fiordigigli


Ultimamente sulla stampa quotidiana si è parlato del Disegno di legge ”Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”.

Uno legge in maniera interessata la notizia ed è portato ad apprezzare che finalmente ci si è posti il problema; è un primo passo per trovare una soluzione.

Quali sono, infatti, gli obiettivi di questa legge?

- "contrastare lo spopolamento della montagna"

- "ridurre le condizioni di svantaggio dei comuni montani",

- "favorire lo sviluppo di molti comuni svantaggiati",

- "garantire anche in montagna la fruibilità di tutti i servizi essenziali, dalla sanità alla scuola".

Come si può non essere d'accordo? Finalmente arriva la soluzione a qualche problema che ha chi abita in montagna! C'è, però una parola che crea qualche dubbio ed è la parola "comune".

Sì, la legge che si sta predisponendo non è diretta a tutti i cittadini dei territori montani, ma soltanto ai piccoli comuni con meno di 500 abitanti considerati montani. C'è montagna e montagna, c'è cittadino e cittadino.

Occorre fare alcune riflessioni per capire da dove viene questa disparità; non è colpa dei piccoli comuni, che hanno gli stessi nostri problemi, il fatto vero è che i nostri paesi, o meglio "frazioni", fanno parte di un grosso comune considerato in blocco urbano; quello del capoluogo di regione: L'Aquila, che ha 69.508 abitanti. Di questi abitanti l'80% abitano nelle cinquantasei frazioni sparse nell’ampio territorio; molte di esse, però, sono zone di montagna.


Schema riportato da: https://geograficamente.wordpress.com/2019/


 

Se si fa una legge che riguarda i Comuni montani, tutte le Frazioni dell’Aquila sono automaticamente escluse, risultando L’Aquila un centro urbano e non una zona montana.


Assergi è una frazione dell'Aquila e l’ultimo paese ai piedi del Gran Sasso, altitudine circa 900 metri, esposta al freddo e alle bufere che riguardano Campo Imperatore.  Nel 1949 erano effettivi dimoranti circa 2500.  Con l'emigrazione e la doppia residenza oggi risultano circa 524 abitanti ma gli effettivi dimoranti sono intorno ai 280. Hanno votato n° 312 alle ultime elezioni.  (Il dato non è reale poiché sono ancora inseriti emigranti e doppie residenze.)


Pur avendo un territorio, in pieno Gran Sasso, di eccezionale bellezza paesaggistica e ricco di antiche testimonianze storiche, il che dovrebbe incentivare il turismo, pur avendo delle forti potenzialità di sviluppo, come la presenza dei Laboratori dell’I.N.F.N., dello svincolo autostradale, dell'Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga, la popolazione è in continuo decremento dovuto alla mancanza assoluta dei servizi primari.


Per il pane, il giornale, la benzina, i cittadini devono percorrere 12 km fino a Paganica, per altre necessità 20 Km fino a L'Aquila. Il paese ha progressivamente perso la scuola materna e le scuole primarie (la sede è a 12 km, ci si sposta in estate come in inverno), poi l’Ufficio Postale; la farmacia non c’è; il medico di base c’è una volta a settimana; gli studenti per consultare una biblioteca devono percorrere 20 km; i trasporti pubblici per raggiungere L'Aquila, dal terremoto in poi, hanno tempi lunghissimi e spropositati per il giro di alcune frazioni limitrofe. Senza parlare della ricostruzione post-terremoto appena avviata per la frazione.

La tassazione è, però, la stessa di chi vive al centro dell'Aquila, ma senza alcun servizio primario. 

Dignità zero, per via di una politica che ha distrutto agricoltura e pastorizia e tutta l’economia locale; un milione per abbattere le vacche, premi per l'abbandono dei terreni boschivi, contributi ai Prati Pascoli  anche per chi non ha nemmeno una pecora e addirittura senza apportare migliorie al territorio, e altri provvedimenti che hanno favorito l'abbandono.

La legge sulla montagna dovrebbe prima di tutto essere estesa anche alle frazioni orograficamente montane e potrebbe in parte attenuare la disparità di trattamento tra cittadini.


Questa Legge potrebbe restituire, anche al cittadino della piccola frazione, la dignità di appartenere al territorio di montagna..


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