LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA - 8 marzo 2022

 Post di Ivana Fiordigigli


LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

di Franco Dino Lalli

La giornata dell'otto marzo, Giornata Internazionale della Donna, in questi ultimi tempi si è quasi trasformata in una festa consumistica con la consuetudine, per mariti, fidanzati, amici, di offrire alla donna un regalino più o meno costoso o, semplicemente, un ramo di mimosa. Il motivo che ha ispirato tale festività, invece, è molto più significativo in quanto la ricorrenza ha alla base il frutto di anni e anni di lotte da parte delle donne per riscattare il loro ruolo e conquistarsi una posizione nella società a livello identitario, sociale, culturale ed economico. 

In Italia la Giornata internazionale della donna si celebra regolarmente soltanto dal 1945 per iniziativa dell'UDI, l'”Unione delle donne italiane”, di ispirazione comunista e socialista, che l'otto marzo del 1945 nella sala del liceo Visconti, a Roma, riunite insieme con le donne cattoliche del “Centro italiano femminile” e a vedove di caduti, partigiane e sindacaliste, approvarono un ordine del giorno che fu inviato a Londra, dove si riunivano le rappresentanze di venti nazioni, nell'Albert Hall, per celebrare la Giornata internazionale delle donne. In questo contesto fu approvata una Carta della Donna con la richiesta del diritto al lavoro delle donne in tutte le industrie, la loro parità salariale, la possibilità di accedere ai posti direttivi e di partecipare alla vita nazionale e internazionale.




Nel 1946 l'otto Marzo fu celebrato in tutta Italia. In una riunione a Roma nacque l'idea di utilizzare come simbolo per la ricorrenza il fiore della mimosa per caratterizzare, come il garofano rosso il Primo Maggio, quella giornata. La proposta ebbe successo e da allora venne offerta dai bambini alle mamme, dai fidanzati alle fidanzate, dai mariti alle mogli, ecc. La scelta non fu casuale ma molto simbolica. La mimosa è il primo fiore che sboccia al tocco delicato della primavera ed è tradizionalmente un emblema di rinascita e di vittoria.

In Italia la Giornata internazionale della donna si è radicata solo nel 1945 ma si ebbe un'anticipazione il 12 marzo 1922, che però non ebbe seguito nell'ambito del partito comunista italiano. Negli Stati Uniti il primo Woman's Day risale a un raduno delle donne socialiste il 3 maggio 1908 nel Garrick Theater di Chicago dove ogni domenica si tenevano conferenze del partito socialista. In questa occasione le donne approfittarono dell'assenza del conferenziere per organizzare la prima Giornata della donna che ebbe una buona eco perché alla fine del 1908 l'esecutivo del partito dichiarò ufficialmente che l'ultima domenica del febbraio 1909 si riservava di organizzare una manifestazione per il diritto di voto femminile. Così l'anno dopo nacque formalmente il Woman's Day. 

Nel 1910 le socialiste americane giunsero a Copenaghen per la seconda Conferenza internazionale dei partiti socialisti dove proposero l'istituzione di una Giornata internazionale della donna che poteva essere fissata per l'ultima domenica di febbraio come negli Stati Uniti. La proposta non venne nemmeno discussa. Fu invece Clara Zetkin, delegata del partito socialdemocratico tedesco, a suggerirla su un giornale di cui era direttrice suscitando molti consensi. Sicché l'anno dopo si svolse una Giornata internazionale della donna il 19 marzo, data indicata dal Segretariato internazionale delle donne socialiste perché in quel giorno, durante la rivoluzione del 1848, il re di Prussia aveva promesso fra l'altro il voto alle donne. Ma non tutti i paesi europei l'accettarono. In Svezia e in Italia come in altre nazioni si preferì il 1° maggio, in Russia venne scelto nel 1913 il 3 marzo, in Francia il 9 marzo nel 1914. 

La guerra mondiale e la rivoluzione bolscevica imposero di istituire la giornata per l'otto Marzo. Il 23 febbraio 1917 a Pietroburgo, in occasione della Giornata internazionale della donna, operai e mogli di soldati manifestarono per le vie chiedendo pane per i loro figli e il ritorno dei mariti dalle trincee. Alcuni anni dopo, il 14 giugno 1921, la seconda Conferenza internazionale delle donne comuniste, riunite a Mosca adottò l'otto marzo come Giornata internazionale dell'operaia in ricordo del giorno della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo.

La vera storia dell'introduzione della Giornata internazionale della donna è esattamente questa ed è invece falsa la leggenda, che nel secondo dopoguerra circolò, secondo cui l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie morte nel rogo della fabbrica di camicie Cotton o Cottons, del tutto inesistente, nel 1908 a New York, facendo confusione con un tragedia che si verificò realmente, sempre a New York, il 25 marzo 1911 cioè l’incendio della fabbrica Triangle nel quale morirono 146 lavoratori, 123 donne e 23 uomini, in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica. 

Infondata un'altra leggenda che si è diffusa nei paesi europei secondo cui la data ricorderebbe uno sciopero di lavoratrici tessili avvenuto a New York l'otto marzo 1857 e represso brutalmente dalla polizia.


Notizie e informazioni tratte da vari siti internet e da: “Calendario” di Alfredo Cattabiani, Rusconi Editore, Milano, luglio 1994.

Commenti

  1. DONNA

    L’onnipotente Dio,
    che possiede l’illimitata tristezza,
    di non essere altro,
    dopo aver fatto il mondo,
    c’impastò di terra e di sputo, e d’orgoglio,
    poi si fermò a pensare,
    a come invidiarci,
    così fece la donna,
    come tutti, nomade, della speranza;
    la fece bella,
    perché temesse l’amore
    e la disperazione, che s’accarna;
    succedanea dea, delle incarnazioni, la fece,
    e, perché s’entrasse nel vestito della vita,
    a chicchi di rosario, sgranò,
    il tempo nel suo utero gemmario.
    Con un vizio originario, la fece
    su cui, a strati,
    si deposita la madreperla,
    che la fa preziosa.
    Padrona del peso e delle leggerezze,
    la fece, e della rugiada,
    che, a bolle, contiene l’amore,
    che s’agogna e si teme,
    che sole e deserto dilaniano.
    Felice, la fece, nella tristezza
    e triste nella felicità;
    che infondesse felicità,
    quando la si desidera,
    e povertà, se si possiede;
    la fece di vetro, perché il sole, penetrandola,
    a iride, ne declamasse la meraviglia,
    fragile cristallo, quando oltraggiose mani,
    ne fanno scheggia aguzza e scaglia,
    che, lacera e taglia,
    che sempre invocherà giustizia e sangue;
    la fece di fuoco,
    per le fredde notti,
    di esagerate stelle;
    la fece di ghiaccio,
    perché, a scioglierne le rime,
    s’inorgoglisse il calore,
    la fece di aria e vento,
    perché delle speranze fosse mulino;
    la fece d’acqua,
    perché, del cuore,
    le liquide maree, patisse;
    la fece nuda,







    perché la malizia la vestisse,
    donna che, quanto più si spoglia,
    tanto più si nasconde e s’oscura.
    Donna che, delle trasformazioni è regina,
    e, se nel bozzolo, è bruco e morte,
    quand’è farfalla, alla resurrezione spalanca le porte.
    Donna, come lo zero in matematica,
    magnifichi ogni cifra o la umili.
    Donna pettini i pensieri ricci,
    che gli uomini resero posticci.
    Donna, perdonare sai,
    ciò che dimenticar non vuoi,
    così, negli specchi, in cui invecchi,
    ad arare solchi, i buoi del rancore,
    fermare non puoi.
    Donna che, delle ore che ti dedicammo,
    sai far opere non vane,
    della vita conosci tutte le ore;
    all’alba dipingi il mattino,
    a sera, peschi il tramonto,
    e lo trai a riva,
    e sei come meridiana,
    che solo conta le ore chiare.
    Donna, entro la tua mano,
    al gioco della filosofia, lasciasti l’uomo,
    ad inorgoglirsi, non poco,
    perché in fantasia,
    ti raggiungesse in ogni luogo.
    Donna sei fiore, margherita, rosa o tulipano,
    che mai, apre corona invano;
    donna sei contezza,
    donna sei alterezza, sei risolutezza,
    donna sei fralezza,
    donna sei purezza, sei delicatezza,
    donna, sei accortezza,
    donna sei scaltrezza, sei destrezza
    donna sei avvedutezza,
    donna sei fermezza, sei fierezza
    donna sei malizia,
    donna sei astuzia, sei furbizia,
    donna sei magia, sei malia,
    donna sei donna…
    …e così sia.







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