Postazione del 118 L'Aquila Est Bazzano-Paganica

 Post di Ivana Fiordigigli

La nostra associazione “Assergi: cultura, memoria e montagna” è una delle trenta associazioni firmatarie e che hanno supportato con la loro adesione e sostegno la richiesta di una postazione 118 nel Poliambulatorio di Bazzano/Paganica; si è trattato di associazioni di vario tipo e di volontariato, nel nostro caso di una associazione culturale. Come associazione ci si è fatti interpreti di una esigenza reale, vitale nel vero senso della parola, che riguarda l’intero territorio in cui si trovano tutte le frazioni e paesi che popolano L’Aquila Est.




La notizia:

A conclusione dell’iter nelle Commissioni il “Piano Sociale Regionale” è stato approvato  dopo un denso processo di confronto ed è stata votata alla unanimità la risoluzione per postazione 118 a Bazzano.

Leggiamo su “Abruzzo Web” le parole di Mario Quaglieri, Presidente della Commissione: “Sono importanti conquiste per la sanità abruzzese, che restituiscono il senso della partecipazione e dell’ascolto dei territori. Sia sul Piano Sociale che per la risoluzione del 118 a Bazzano sono state coinvolte nella discussione associazioni ed istituzioni che hanno contribuito a migliorare e chiarire molti aspetti dei provvedimenti”. Proprio su questo punto della partecipazione e ascolto del territorio a proposito del Piano Sociale Regionale si è innescata una polemica politica fra destra e sinistra, maggioranza e opposizione.

Il Direttore Generale ASl apprezza tale risultato, che arriva grazie allo stimolo delle associazioni del territorio rappresentato e si augura che la politica si occupi di queste iniziative, cosa che dovrebbe fare tutti i giorni, esprimendo estrema soddisfazione perché si porta a conclusione un lavoro che ha alla base l'elemento della condivisione e della sussidiarietà orizzontale  fra la politica, le associazioni, le amministrazioni, i comuni. Importante l’affermazione che la Direzione l'ASL “non può non attenzionare specificamente tutto quello che arriva in termini di iniziativa di input e di tematiche che fanno riferimento a un bisogno della popolazione” e che occorre rivedere tutto il sistema 118 della Regione. Tutto può essere perfettibile e può essere rinnovato e perfezionato in base alle dinamiche  territoriali che cambiano e la “sanità deve adeguarsi al cambiamento e alle dinamiche territoriali” 


Quale è il pensiero da parte della nostra associazione?

Bene! Si procede bene nell’iter realizzativo della postazione 118 a Bazzano, ma aspettiamo che arrivino struttura, strumentazione e mezzi utili a servire i cittadini di tutto il versante Est dell’Aquila.

Esso versante risulta dimenticato dalla politica, sia di destra che di sinistra, mentre c’è stato uno sviluppo enorme del versante ovest, ove in questi ultimi anni si sono concentrate tutte le iniziative commerciali e di sviluppo. Come mai? Ci sono stati degli interessi e quali?

A proposito del versante Est, la zona più negletta e abbandonata è la parte Nord, pur essendo questa zona montana ricca di storia e potenzialmente dotata di possibili sviluppi.

Qui mancano quasi del tutto o sono decisamente carenti i servizi pubblici; parliamo di Assergi, ma potrebbe essere uno qualunque dei paesi vicini.

Per restare in tema di sanità il medico si trova un giorno a settimana, è un miracolo che sia stato appena attivato un secondo giorno; l’ambulatorio è del tutto disagiato e costringe a lunghe code al freddo proprio i malati, anziani, bambini, le persone più deboli e fragili. E' una fortuna che la farmacia sia presente a Camarda.

I collegamenti con L’Aquila attraverso mezzi pubblici dopo il terremoto sono diventati una vera e propria assurdità, per la necessità di prendere due mezzi e per gli spropositati tempi di percorrenza.

I servizi commerciali non esistono, nemmeno quelli dei generi di prima necessità, per cui occorre raggiungere almeno Paganica o la zona industriale o L’Aquila, con un tragitto da 12 a 20 Km., sia col tempo bello sia col tempo brutto o bufere in corso, come capita, per avere pane, latte fresco, carne, frutta e verdura o altro.

Il turismo, pur esistendo delle strutture di montagna pur essendoci paesi straordinariamente densi di storia, non esiste o esiste solo per la buona volontà dei turisti; spesso vagano alla ricerca di posti di ristoro o sosta, di servizi pubblici, di informazioni su località o monumenti o strutture indicati dalle guide, ma non segnalati da alcuna freccia. E che dire del viso tragico di alcuni che, provenendo dalla montagna o da Campo Imperatore, ad Assergi scoprono che il primo distributore di benzina è a distanza di non meno di dieci Km. a Paganica?

Per andare a scuola, anche la materna, alunni e studenti della vallata del Raiale devono raggiungere Paganica.

Insomma sono guai se non si possiede una macchina personale o non si sa guidare o si è molto anziani!

La "Ricostruzione post-terremoto" a tredici anni di distanza è appena iniziata, molti tetti e case sono ormai a rischio crollo e il paese antico è un deserto, a volte percorso nei vicoli e piazzette da sparuti gruppi di forestieri, disorientati da silenzio.

Del tutto mancanti i servizi socio-culturali: ambienti di incontro per giovani ed anziani, cinema, teatro biblioteca. Chi vuole usufruirne deve raggiungere L'Aquila.

E chiaro che vivere in una frazione siffatta è penalizzante per il cittadino, eppure questi paga le tasse come tutti gli altri.

Su questo punto la politica dovrebbe riflettere per amministrare con un po’ più di equilibrio i suoi cittadini. Su questo stesso punto propongo al Comitato, che ha portato avanti l'iniziativa del 118, di farsi sostenitore di un censimento dei servizi nelle zone svantaggiate e di montagna, comuni o frazioni che siano, per avere dati reali e conoscere la situazione, effettuare uno studio progettuale al fine di poter bilanciare i costi del cittadino che vive nelle zone periferiche; questo anche in relazione a quanto in atto presso l'Agenzia delle Entrate e la revisione degli estimi catastali, il che porterebbe a costi insostenibili.

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