Castelli Borgo Internazionale della Ceramica. Un Paesaggio da salvare e da vivere.

Post di Ivana Fiordigigli

 Il 25 febbraio "Il Centro" riportava un interessante articolo su Castelli, il borgo teramano della ceramica.

Con un progetto Castelli si è proposto come centro pilota del Bando Borghi della Regione Abruzzo:

CASTELLI BORGO INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA. UN PAESAGGIO DA SALVARE E DA VIVERE.



Filippo Lucci il presidente del Consorzio Punto Europa, che promuove il progetto, informa che si stanno muovendo a sostegno dell'iniziativa il Centre National d'Art Contemporain a Nizza dove risiede la seconda scuola d'arte più importante di Francia, il Metropolitan Museum di NewYork , il Louvre di Parigi, Il MIC  (Museo Internazionale della Ceramica) di Faenza che custodisce la più importante raccolta al mondo dedicata alla ceramica.

Particolare importanza per il piccolo paese del Gran Sasso merita la notizia del sostegno alla iniziativa di Castelli da parte del museo L'Ermitage di San Pietroburgo il più antico museo al mondo "un vero colosso con una collezione di oltre tre milioni di pezzi" e  che ospita anche ceramiche di Castelli. Questo quasi in contemporanea alle notizie sulla guerra in atto in Ucraina, a testimoniare che il campo della cultura è senza confini ed è il luogo della collaborazione e della crescita, e alla discussione di "sanzioni" contro la Russia.

Di Castelli su questo sito abbiamo parlato nel Natale 2020 per le forti polemiche allora in atto contro l'anticonformista presepe esposto, di cui non tutti hanno apprezzato la creatività e l'innovazione legata al momento dei progressi spaziali in atto nella seconda metà del Novecento e alla prima discesa sulla Luna, cosa che significava storicizzarlo.





"Quando ho letto la notizia del presepe in ceramica artistica di Castelli esposto al Vaticano, a San Pietro, mi è sembrata una bella cosa per la regione Abruzzo e questo piccolo paese ai piedi del Gran Sasso teramano. Il "Presepe Monumentale" è opera dell’Istituto Statale d'Arte "F.A. Grue" di Castelli, che nel decennio 1965-1975 organizzò la sua attività didattica attorno al tema natalizio e produsse, con mirabile intesa di allievi e professori, le 54 statue.E’ quindi una produzione corale e collettiva. È legato alla tradizione della natività , ma con sguardo moderno i suoi personaggi richiamano la storia del periodo: la conquista della luna, il Concilio Vaticano II, l’abolizione della pena di morte.

Ma questo presepe, a pochissime ore dalla sua inaugurazione è diventato un vero e proprio caso internazionale Critiche a pioggia dal popolo del web ma anche dalla stampa e dagli opinionisti, che hanno tranciato giudizi inappellabili. Il presepe di Castelli esposto a San Pietro è sommerso dalle critiche.

Eppure da quando è stato realizzato il presepe di Castelli è stato esposto in varie località del mondo ed ha raccolto applausi ed apprezzamenti.

"Ciò che è mancato a questa opera d'arte è stata la comunicazione, una informazione che ne spiegasse le peculiarità", dice in un’intervista la dottoressa Lucia Arbace, ultima direttrice del Polo museale Munda, già Soprintendente per i Beni artistici e studiosa dell’arte della ceramica in particolare quella di Castelli."

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