"Montagna da vivere" di Gianfranco Totani
Post di Ivana Fiordigigli
Il giorno 11 dicembre 2021, giorno di celebrazione della Giornata Internazionale della Montagna, presso la Sala Conferenze del Convento di Santa Chiara all'Aquila, alle ore 18.00, c'è stato l'incontro di presentazione del libro di Gianfranco Totani "Montagna da vivere - Una sfida".
Relatori Goffredo Palmerini che ha anche coordinato gli interventi, il presidente del CAI L'Aquila Vincenzo Brancadoro, Agostino da Polenza , Presidente della Associazione EvK2CNR e Alpinista, l'autore Gianfranco Totani.
Un folto pubblico ha partecipato all'incontro.
In apertura alcuni brani musicali eseguiti dal Dott.Franco Papola e dallo stesso autore del libro Gianfranco Totani hanno fatto da accompagnamento alla recitazione di passi scelti del libro.
Anche a chiusura dell'incontro si è potuto ascoltare una scelta di brani musicali e cantati e questo ha creato una particolare e piacevole atmosfera, che ha vivacizzato la presentazione, l'ha resa più efficace ed è stata molto apprezzata dal pubblico presente.
Dai lavori è scaturita la delineazione di un libro per niente scontato e decisamente interessante, che, anche se non si può catalogare come un romanzo, riesce a far vivere dei personaggi, pur alternando un intento scientifico-divulgativo all'agilità di una guida alle escursioni in montagna, alla rigorosità di un ingegnere, all'approccio didattico di un insegnante, alla affettuosità di forti legami familiari. Su tutto domina la montagna, anzi è essa il vero personaggio principale del romanzo, nonché l'ambiente in cui si muovono ed operano tutti gli altri personaggi; una montagna da vivere, ma anche una montagna da salvare. Se il problema da affrontare è come "ridurre la marginalità delle zone montane", occorre anche "immaginare un futuro delle aree montane appenniniche" e promuovere "un rilancio sociale, economico e culturale dei territori montani":
"Solo realizzando appieno l'autonomia economica, le comunità delle montagne dell'Appennino italiano potranno diventare sostenibili e sicure, e tramandare alle future generazioni il patrimonio naturali e quello etico e sociale.
Per fare tutto ciò occorre innanzitutto ritrovare il fondamento come varco per il futuro e il fondamento è sempre la memoria, ovvero l'identità degli abitanti dei territori montani. Occorre recuperare la speranza e il sogno."
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