S. Elsabetta di Ungheria: la statua lignea della Cripta

 Post di Ivana Fiordigigli


Oggi 21 novembre 2021, riprendo l'articolo del 17 novembre sulla presenza nella cripta della chiesa "S. Maria Assunta" della straordinaria statua lignea trecentesca che, secondo la leggenda della tradizione popolare assergese, rappresenta la Regina Santa Elisabetta di Ungheria, santa che la chiesa universale festeggia il 17 novembre.

Un'occasione è anche l'articolo oggi in prima pagina su Assergi Racconta a firma di Giuseppe Lalli. Esso, oltre a ripercorrere le poche notizie che si sanno su questa statua e sul  più che probabile culto in Assergi di S. Elisabetta di Ungheria,  aggiunge due notazioni: una descrittiva della statua e della sua vicinanza, da più autori evidenziata, alla scuola dell'Ile de France; l'altra sul fatto che sia stata fatta realizzare dagli abitanti di Assergi "in segno di devozione e di riconoscenza" verso la Regina di Ungheria, dopo aver ricevuto l'argento per l'urna da destinare ai resti di S. Franco. 

Su questo ultimo punto a me risulta che la tradizione popolare abbia detto altro: cioè che la statua misteriosa è stata regalata, come l'argento per l'urna, dalla Regina Santa Elisabetta di Ungheria e da quell'epoca dimora nella cripta della chiesa. Questo fatto, da me ascoltato in Assergi, è stato confermato da una serie di persone anziane, alle quali ho posto il quesito, negli anni dal 2011 al 2014, quando è stato realizzato il convegno su San Franco di Assergi, e poi sono stati redatti gli atti dello stesso. Da dove arrivi ad Assergi l'antica e preziosa statua lignea, quando e come arrivi, resta un mistero tutto da dimostrare e documentare, però sembra che essa sia stato un dono della Regina, e non eseguita su ordine degli abitanti  per riconoscenza verso la Regina. La tradizione popolare, da me allora rilevata, mi è stata ad oggi confermata da altri che hanno ascoltato questa stessa versione.

La seconda parte dell'articolo di Giuseppe Lalli, è la storia della Regina Santa Elisabetta di Ungheria, ripercorsa sulla falsariga della  presentazione, fatta da Papa Benedetto XVI.

 Fra tante sintesi e presentazioni esistenti della vita di questa Santa, sul nostro sito  il 17 novembre si era scelto proprio quella di Papa Benedetto XVI, riportata per intero, come da testo della Udienza Generale in Piazza San Pietro del 20 ottobre 2010Considerando l'autore, Papa Benedetto XVI, le sue origini, la sua documentazione sicuramente ampia e di prima mano, la sua figura di grosso spessore culturale, era sembrato doveroso non alterarla.

A quanto già scritto il 17 novembre vorrei oggi aggiungere una parte relativa a tempi un po' più recenti. Sì, perché la splendida e affascinante statua lignea gotica della Regina di Assergi ha anche un suo percorso e un suo sviluppo nel tempo ed è stata oggetto abbastanza recente di cronaca e saggi.


 Assergi e San Franco, eremita del Gran Sasso, Abete Grafica, Roma 1980, nella collana "Storia e documenti" di Giuseppe Porto

Demetrio Gianfrancesco in questo libro del 1980, pp. 157,158,  dice che sul cassone datato 1636 "riposa ancora la misteriosa statua lignea di donna incoronata, distesa sul lato destro, avvolta in un manto dorato, assegnata al secolo XIV. 

Affermato che è denominata  "Santa Elisabetta ... senza plausibili ragioni", nella nota 254 racconta che la tradizione popolare attribuisce alla regina Santa Elisabetta di Ungheria, vissuta tra il 1207 e il 1231, il dono dell'offerta dell'argento per l'urna di San Franco in seguito a grazia ricevuta.  Gianfrancesco evidenzia come contraddizioni: 

  • il fatto che tale regina non sia mai stata in Italia, ma qui morì ad Otranto nel 1227 il consorte Ludovico IV di Turingia, partito al seguito della crociata dell'Imperatore Federico II; 
  • il fatto che l'urna d'argento realmente sia stata costruita solo negli anni 1480-81.

 Demetrio Gianfrancesco riconosce che non ha trovato traccia di documento che possa "illuminare" tale leggenda. La sola cosa che riporta è che nel secolo XIV in Italia c'è la rapida diffusione sia del culto di questa santa, sia di dipinti e affreschi della sua figura, sia dell'esistenza ancora nel 1595 nella chiesa della oggi diruta "S. Maria della Croce" della immagine di S. Maria Elisabetta su una parete.

 Indica, quindi, alcuni studi:

  • il Chierici in Abruzzo " Arte in Abruzzo", al quale "essa sembra derivata in linea retta dalla grande scultura dell'Ile de France", pag. 228;
  • Gavini in "Arte", pag. 316-391;
  • Carli in "la scultura lignea" pag. 44
  • Chini in "Silvestro Aquilano" pag.89, dice che "essa è così squisitamente modellata e dipinta, da far l'onore di una sola sala di un grande museo".


Restauro della statua lignea trecentesca

Lo stesso Demetrio Gianfrancesco, Parroco di Assergi, ha fatto eseguire il restauro della statua nel 1966, da Enrico e Claudio Vivio, nel laboratorio della Sovrintendenza ai Monumenti d'Abruzzo e Molise dell'Aquila.


Furto della statua lignea

Il furto del 1975 nella notte tra il 5 e il 6 febbraio riguardò anche la statua lignea trecentesca. Scomparve anche essa, distesa sulla cassa del 1636 quasi a proteggere le reliquie in essa contenute, statua comunemente indicata dalla tradizione popolare come “Regina d’Ungheria”, o Regina Ungarina, o Regina L'Ungarina,  

Merita attenzione la foto seguente, che contiene tutte le reliquie all'interno del cassone, perché ben presto un altro furto sarà perpetrato dopo il terremoto dell'Aquila del 2009. Il giorno 4 giugno 2009 il Parroco Don Giuseppe Obama presenta ai carabinieri di Assergi la denuncia della scomparsa dalla cripta della chiesa parrocchiale di sette urne contenenti reliquie (tra esse le due  urne d'argento delle braccia di San Franco). In data 12 giugno 2009 il Parroco aggiunge un'altra urna mancante, sfuggita ad una prima ricognizione. Ancora ad oggi, novembre 2021, mancano otto delle urne, le più grandi e di valore, presenti, invece, nella seguente foto. 


Foto in archivio fotogr. inform. Bruno Ludovici.






La statua lignea della Regina d'Ungheria venne ritrovata, insieme alla Cassa argentea che conteneva i 

resti di San Franco, e fu riconsegnata al parroco di Assergi Demetrio Gianfrancesco il 12 settembre 

1975 a Firenze presso la Galleria degli Uffizi. Nella foto d'epoca è evidente l'emozione del parroco, che

la tocca quasi ad accertarsi che la statua della cripta di Assergi sia veramente tornata.

(Foto in archivio fot. inform. Bruno Ludovici)







Oggi, anno 2021, esigenza di un nuovo restauro della statua

La richiesta di un finanziamento per il restauro è stata fatta dall'attuale Parroco Don Manuel Cepeda, che ha riscontrato sia un problema di tarli, sia un degrado della struttura della statua. Occorre un nuovo e accurato restauro fatto da esperti e non un semplice trattamento antitarlo, considerando inoltre che si va a toccare un'opera pressoché unica nel suo genere, di incommensurabile valore, un vero patrimonio della chiesa e dei cittadini di Assergi. A tale richiesta non c'è stata nessuna risposta.

Questo che segue è il testo della lettera; ringrazio Don Manuel per averlo messo a disposizione.

Con la presente, quale Parroco di Assergi, informo sia i componenti dell’ASBUC di Assergi sia i Cittadini della Frazione e non.

Nella Chiesa di SS. Maria Assunta, nella Cripta, posta sulla antica cassa che raccoglie e protegge le Reliquie di alcuni Santi e di San Franco protettore di Assergi, riposa e vigila la statua lignea di Colei che per la tradizione degli assergesi è la “Regina Lungarina o d’Ungheria”, per altri “Santa Elisabetta d’Ungheria” o una particolarissima Madonna che può risalire alla tradizione trecentesca delle statue per il presepe o ad alcune Madonne della tradizione francese.

Si tratta di un’opera, se non unica, nelle sue caratteristiche sicuramente rara in Italia; si citano altre due statue in posizione sdraiata, ma non sono paragonabili.

Procedendo come Parroco nell’ultimo periodo alla pulizia della chiesa e dei suoi arredi, ho avuto modo di fare un esame più approfondito della statua ed ho riscontrato una particolare degradazione sia del suo legno ad opera di tarli e polvere, sia della sua figura.

E’ per questo urgente ristrutturazione e restauro, pena la perdita di un’opera unica nel suo genere e che rappresenta un PATRIMONIO di valore inestimabile della Collettività di Assergi, oltre che di tutto il mondo.

E’ inoltre essa custode delle Reliquie dei Santi e del nostro Protettore San Franco.

Per quanto esposto e dopo aver preso atto della mancanza di fondi disponibili da parte di altri Enti, si chiede al Comitato ASBUC di Assergi, che rappresenta e gestisce il patrimonio di tale Collettività, di assumere in proprio con delibera la ristrutturazione urgente di questa opera, sia per un atto culturale voluto dai Cittadini della Frazione sia per mantenere essa nel patrimonio di Assergi.

Vi assicuro che sarà mia cura, unitamente ai Comitati Parrocchiali appena nominati nella riunione del 19 gennaio, provvedere a richiedere preventivi, con allegati curriculum e titoli specifici, anche agli Esperti di cui la Curia dispone, opportunamente coinvolgendo gli Enti preposti alla tutela delle opere d’arte. Certo di una Vostra decisione in merito, trattandosi di un’opera di inestimabile valore per la Collettività di Assergi che oggi l’ASBUC rappresenta, invio distinti saluti.


In una visita fatto nel 2019 alla statua lignea, l'esperta di storia dell'arte, la compianta Dott.ssa Giovanna Di Matteo, oltre all'evidente esigenza di un restauro, evidenziò la necessità di preservarla in atmosfera protetta dentro una cassa di vetro, per evitare i pericoli dell'umidità e del freddo della cripta sotterranea.

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