Una chiesa può cambiare nome: il caso di "Santa Maria di Assergi"

Post di Ivana Fiordigigli

Un articolo di qualche giorno fa di Giustino Parisse su “Il Centro” dà la notizia dell’assegnazione dei lavori, da parte del Segretariato regionale beni culturali, a Paganica, della chiesa delle Clarisse, cioè la chiesa di Santa Maria del Carmine.




La foto riportata  sul quotidiano è quella di un edificio di culto  caro e familiare ai paganichesi, quello che tutti chiamavano “La Chiesa dei Frati”.

Sì, le chiese hanno una storia e i cambi di nome ne sono spesso le tappe. 
Citiamo dall’articolo di Giustino Parisse alcune informazioni storiche fondamentali rispetto alla chiesa di Santa Maria del Carmine di Paganica:

- Il complesso dell’edificio nacque come Convento Francescano perciò tutta la zona vicina è ancora oggi indicata come quella dei “Frati”. Risaliamo all’anno 1887. Operò tenacemente per la sua fondazione padre Luigi Presutti di Pratola Peligna.
  •  Nel 1888 il convento era già stato costruito.
  • Il Convento era posto di fianco ad un antica piccola chiesa di Paganica, quella di San Bartolomeo apostolo ed all’inizio si pensò di usarla come chiesa del convento, ma non si riuscì a farlo e destinarla a questo uso.
  • Si decise così di erigere la nuova chiesa dedicata a Santa Maria del Carmine. La prima pietra fu benedetta nel settembre 1907, i lavori furono portati a termine nel 1908.
  • La chiesa "Santa Maria del Carmine" fu consacrata e aperta al culto il 4 agosto 1912 da Monsignore Giovanni Garigliano, allora Reggente della Diocesi dell’Aquila, alla presenza del Cardinale Diomede Falconio, francescano abruzzese.
  • Nel 1997, andati via i “Frati”, in questo convento si trasferiscono dal centro storico dell’Aquila le “Clarisse” la cui presenza all’Aquila nell’antico edificio risale al 1447, data in cui la Beata Antonia da Firenze e San Giovanni da Capestrano fondarono il Monastero dell’Eucarestia, che fu chiamato successivamente di Santa Chiara povera.
  • Le Clarisse, costrette ad uscire dal convento di Paganica dal terremoto del 2009, appena terminati i lavori di ristrutturazione, ci sono tornate.
  • In attesa che venga restaurata la chiesa di S. Maria del Carmine, le Clarisse attualmente utilizzano per le cerimonie religiose la piccola e antica chiesetta di San Bartolomeo già restaurata e qui riposano i resti mortali della Beata Antonia.


Il nome della chiesa di Paganica, “Santa Maria del Carmine”, fa pensare a due luoghi religiosi di Assergi.

Il primo luogo è situato all’interno del paese ed è l' Edicola e piccola chiesetta di Santa Maria del Carmine; è posta davanti a un bivio, vicino ad uno degli antichi tre ingressi di Assergi, la Porta del Rio. Vi si officia anche attualmente la Messa nella ricorrenza di Santa Maria del Carmine il 16 luglio; sino a tempi recenti è stata usata come luogo di distribuzione delle Palme nella Domenica precedente la Pasqua.

Il secondo luogo è molto legato alla antica storia di Assergi, precisamente al “locale”, dell’”Aquila intus”, il quartiere con case, strade e chiesa, costruito da Assergi quale uno dei Castelli dell’antico Contado: attuale Santa Maria del Carmine.
Il nome della bella chiesa, la cui facciata richiama anche caratteristiche di quella parrocchiale, era “Santa Maria di Assergi dentro L’Aquila”, definita dal Tomei “La principale Grancia della chiesa di Assergi, e che di essa Matrice si può dire la filiana”.
Il Tomei precisa subito dopo una particolare caratterizzazione nella funzione di questa chiesa:
“Il Castello di Assergi a differenza degli altri molti non fece così. Edificò nell’Aquila la sua Chiesa, mandò i suoi Cittadini, ma volle che la Chiesa dentro L’Aquila fusse la subordinata, e quella che restava nel Castello la principale col Proposto, e’ Canonici” supponendone la motivazione: “essendo questa sommamente frequentata per ragion di S. Franco morto in quel Secolo della fondazione dell’Aquila, non pareva di doversi avvilire col mandarne il Capitolo all’Aquila, e lasciarvi un sostituto.”
Come si arriva al nome “Santa Maria del Carmine” per questa chiesa? Sempre il Tomei spiega:
“volendo i Frati del Carmine far convento nell’Aquila già occupata, vennero a convenzione col Capitolo, e Popolo di Assergi, dai quali ottennero la Chiesa coi patti espressi nell’istrumento rogato da Notar Alessandro Francantonio d’Assergi nell’anno 1609. Fra quali patti vi è questo, che la Chiesa dovesse sempre chiamarsi Santa Maria di Assergi, e fosse stato lecito al Popolo alzar l’arma in qualunque luogo di detta chiesa.”.
E’ vero che la storia poi non ha mantenuto questi patti. Lo stesso Tomei nel 1781 nella sua Dissertazione appunta:
“Questa è la Chiesa che nella carta Topografica della Città dell’Aquila ultimamente delineata si trova descritta: Santa Maria d’Assergi oggi del Carmine.”

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