Raccolta di proverbi assergesi di Franco Dino Lalli (A.3)

NOTA: I materiali proposti dal sito alla lettura, qualora vengano ripresi e riportati in qualsiasi maniera, si chiede cortesemente di indicare a fianco l'autore degli stessi e il sito che li ha pubblicati. Grazie


 Post di Ivana Fiordigigli

Segue un altro gruppo dei proverbi in dialetto assergese, in ordine alfabetico, proposti da Franco Dino Lalli e raccolti in gran numero.

E' recente, del 12 agosto la presentazione a Trasacco del libro di Tito Lucarelli "Mai ranana fice carastìa", raccolta di proverbi e modi di direin dialetto trasaccano del mondo rurale e della tradizione popolare; sono in tutto 904. 

Franco Dino Lalli viaggia verso questo numero.


AIUTO



Aiùtate ca Ddì t’aiuta.


Aiutati che Dio ti aiuta.



Chi vòle Criste se ju prèga.


Chi vuole Cristo se lo preghi.



Pure la regina ha bisogne deju 


vecìne.


Anche la regina ha bisogno del vicino.



Tutte fa brode.


Tutto fa brodo.



ALLEGRIA



Gent ’allegra Ddì l’aiuta.

.

Gente allegra Dio l’aiuta.





AMICIZIA

Aju bisogne se cunusce j ’amiche.


L’amico si conosce nel bisogno.



Chi te vòle bene te fa piagne, chi te 


vòle male te fa rijie.


Chi ti vuole bene ti fa piangere, 

chi ti vuole male ti fa ridere.



Daji nemici me guarde jì, 


daji amici me guarda Dije.



Dai nemici mi proteggo io, dagli amici mi protegga Dio.

.



Dimme co chi va e te dico chi scì

         Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.



I monti nen s’encuntrane, ma la 


gente scì.


I monti non si incontrano, ma la gente sì.



L’amicizia fatta collo magnà e lo 


beve dura fine a misijorne.


L’amicizia fatta con i pranzi e le bevute dura fino a mezzogiorno.




La cattiva compagnia conduce 


l’òme alla forca.


La mala compagnia riduce j’òme


alla forca.


La cattiva compagnia conduce l’uomo alla forca.



N’amiche è mejie a pèrdeju che a trovaju.


Un amico è meglio perderlo che trovarlo.



N-compagnia pijia la mojie u frate.


In compagnia prende moglie il frate.




Patti chiari, amicizia longa.


Pe cunusce n’amiche te cci tèa magnà nu


 tommere de sale e manche ju cunusce.


Per conoscere un amico devi mangiarti con lui un tomolo1 

di sale e nemmeno lo conosci.



Se vuoi che l’amicizia se mantènga na mana


 vada e l’atra vènga.


Se vuoi che l’amicizia duri, una mano vada e l’altra venga.



U cchiù amiche è quiju che te frega.


Il più caro amico è quello che ti inganna.



1 Tomolo: antica misura di capacità per aridi, usata in Italia (Abruzzo, Molise, Lucania, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) prima dell'adozione del sistema metrico decimale.

il termine tomolo indica allora una misura di capacità, pari a 50,5 litri, ossia il volume del grano necessario per seminare una tomolata di terra.



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