Ci ha lasciato il Prof. Enrico Bellotti


Post di Ivana Fiordigigli


Da questa mattina si è appresa la triste notizia della scomparsa del Prof. Enrico Bellotti.



E' stato il primo Direttore del Laboratorio di Fisica Nucleare del Gran Sasso negli anni dal 1987 al 1992; il centro di ricerca diventò veramente operativo proprio nel 1987 ed alla sua opera  si deve tanta parte dell'impronta di successo e scientifica che lo ha caratterizzato. 

Ma la sua particolare sensibilità, che veniva fuori in tutti gli ambiti e nella sua attività, era quella di scrutare intensamente le cose minime e dargli importanza, contemporaneamente a quella di approcciare in maniera semplice le cose più importanti e impegnative, riportandole a giusta dimensione ed accessibilità.

A dimostrazione mi piace riportare il seguente passo da un articolo del 23/04/1989 di "La Repubblica": "Nel Gran Sasso profondo tra i segreti della fusione":

"IL MIO VIRGILIO in questo girone poco infernale è un fisico gentile ed eloquente, il professor Enrico Bellotti che del laboratorio è il direttore ...  Fra poco il tronco d' autostrada che collega le gallerie dei fisici con il mondo dei terrestri sarà aperto al traffico. Da quel momento non si potranno più scavare nuovi spazi, nuove cattedrali nella montagna. E ogni sala è già impegnata per cinque, sette, anche dieci anni. Questo è il nostro destino dice più con realismo che con amarezza il professor Bellotti . Oggi la fisica è forte perché giornali e opinione pubblica impazziscono per la fisica spettacolare. Ma mi lasci dire una banalità: un buon laboratorio produce sempre della buona fisica. E ha bisogno di tempo, lavoro continuo. Noi non fabbrichiamo scoop. Perché sotto il Gran Sasso? Perché hanno fatto una fusione fredda proprio qui, dopo quella di Frascati e le altre nel mondo? Perché questo laboratorio meraviglioso, protetto com' è da una placca di roccia spessa un chilometro e mezzo, non si fa infilzare più che tanto da quelle bestioline energetiche che saettano nello spazio, ci infilano come perle e si infiggono sul terreno. ...Qui sotto è possibile ristabilire la verità, proprio perché si può ripetere un esperimento in condizioni pulite, o almeno più pulite. Ma, l' abbiamo detto, l' episodio della fusione nucleare è un dettaglio. Cioè: qui è considerato un dettaglio. ...Chiedo: e la fusione? Risposta: Era quella roba per terra. Niente di spettacolare. E' vero, niente di spettacolare: che delusione. E questo che cos' è? Oh, nulla. Un rivelatore di sciami intensi. Sciami intensi. Uno pensa agli alveari. Sono invece i soliti muoni .... Arrivano sulla Terra a dischi. Ecco il grafico, appena uscito dal calcolatore: sono le ultime notizie su alcuni muoni nostri amici. Bello come un quadro di Paul Klee. Professore, dica la verità: voi qui sotto siete immersi in una dimensione poetica. Voi qui vi divertite, con i vostri sciami di neutrini, il vostro deuterio, i vostri animaletti che vivono un nanosecondo, ma che vengono dall' infinitamente antico e dall' infinitamente lontano. Il fisico accenna un sorriso, perché i fisici non amano essere scoperti nel loro pudore. Più o meno, risponde. Venga, che torniamo su."

Se a livello personale lo ricordo come un grande, sensibile affettuoso amico, emergeva anche nel parlare ed esaminare ogni argomento la sua attenzione al sociale e alle persone. 

A tutta la sua famiglia vadano le più sentite condoglianze




Tratto da http://www.fisica.unimi.it

Enrico (Puccio) Bellotti



Con grande tristezza informiamo che il nostro ex collega Enrico (Puccio) Bellotti, ex direttore del nostro Dipartimento e primo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, INFN (dal 1987 al 1992), è mancato la mattina del giorno 11 settembre.

Il servizio funebre si terrà martedì 14 settembre alle 14:45 nella Villa di Villapizzone, Piazza Villapizzone 3, Milano.

Enrico Bellotti, Puccio per gli amici e i colleghi, dopo essersi laureato in fisica nella nostra Università nella prima metà degli anni ‘60 del secolo scorso, iniziò la sua attività di ricerca nell’allora Istituto di fisica, lavorando in camera a bolle, in una collaborazione con un gruppo francese del École Normale Supérieure, che sfociò negli anni ‘70 nella scoperta delle correnti neutre. Dopo aver lavorato all’esperimento Nusex sotto il Monte Bianco fu il coordinatore e poi il direttore del nascente Laboratorio del Gran Sasso, che diventò il laboratorio sotterraneo più importante del mondo sotto la sua direzione, che terminò nella prima metà degli anni ’90. Come direttore non esitò mai ad assumere le responsabilità e i rischi connessi con il suo ruolo, anche in tempi difficili, senza mai tirarsi indietro.

Fu anche direttore del nostro Dipartimento dal 1994 al 1997 e divenne poi presidente del Consorzio del Gran Sasso. Nello stesso periodo fu uno dei principali collaboratori dell’esperimento Gallex, che studiava i neutrini solari, divenendo poi il responsabile del proseguimento dell’esperimento stesso, GNO.

Puccio era anche un esperto rocciatore e affrontò sulle Dolomiti di Brenta vie che presentavano passaggi oltre il quarto grado superiore.

I suoi amici e collaboratori hanno sempre apprezzato la sua estrema onestà intellettuale, la sua lealtà, la sua collaborazione aperta, il suo modo di difendere le proprie ragioni in modo tranquillo anche se determinato.

13 settembre 2021


Tratto da https://www.laquilablog.it


L’AQUILA – Enrico Bellotti, il primo direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Ci ha lasciati Enrico Bellotti, per tutti quelli che lo conoscevano affettuosamente Puccio. Professore di Fisica prima all’Università Statale di Milano e quindi all’Università di Milano Bicocca, Bellotti è stato il primo direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso fornendo un contributo incommensurabile alla realizzazione di quello che oggi è internazionalmente riconosciuto essere il più importante laboratorio sotterraneo al mondo e fiore all’occhiello dell’INFN nell’ambito della fisica delle astroparticelle.

“Ricordo Puccio Professore all’Università Statale di Milano come un docente di laboratorio capace di coinvolgere ed interessare gli studenti” ricorda Ezio Previtali, Professore all’Università di Milano Bicocca e attuale direttore LNGS “e del suo ruolo da direttore LNGS la lucidità nella strategia per approntare il nuovo laboratorio”. “Ritengo che il contributo dato da Puccio alla fisica delle astroparticelle sia enorme: il suo lascito è tangibile visitando i LNGS e ci accompagnerà ancora per molti anni a venire.” conclude Previtali.

“Studente presso l’Università di Pavia- ricorda Oliviero Cremonesi, Presidente della Commissione Scientifica II dell’INFN e componente della collaborazione CUORE – andai a Milano per cercare una tesi in fisica teorica. Tra i tanti docenti incontrai anche Puccio e infine scelsi una tesi in fisica sperimentale sul decadimento del protone. Essere convincente gli era naturale. Maestro per molte generazioni di studenti che amavano passare il tempo in laboratorio con lui, posso sinceramente dire che ha cambiato il corso della mia vita.”

“La mia collaborazione con Enrico Bellotti è iniziata negli anni ’60 e tantissimi sono gli eventi scientifici e personali che ho condiviso con lui. Voglio ricordarne la grande onestà intellettuale, la lealtà e il rispetto per i colleghi e un’innata capacità di intuire nuove opportunità.” Spiega il Prof. Emerito Giampaolo Bellini dell’Università Statale di Milano e uno degli ideatori dell’esperimento Borexino. “Fondamentale fu il contributo dato da Enrico, durante la sua direzione dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, alla realizzazione di Borexino, un esperimento considerato all’inizio degli anni 90 una sfida tecnologica.”

Enrico Bellotti si è laureato Fisica a Milano negli anni ‘60 e ha iniziato la sua carriera scientifica lavorando a esperimenti presso la camera a bolle Gargamelle al CERN. L’interesse per lo studio delle interazioni dei neutrini in camera a bolle continua fino agli anni 70 inoltrati e Bellotti ha conseguito menzione della EPS per la scoperta delle correnti deboli neutre. Si è quindi interessato di ricerche di violazione di parità in reazioni nucleari per contribuire poi, all’inizio degli anni 80, all’esperimento NUSEX sul decadimento del protone al Monte Bianco: in questo ambito, importanti sono le sue intuizioni e contributi allo studio dei neutrini atmosferici. Sempre al Monte Bianco Bellotti ed Ettore Fiorini allestirono uno dei primi esperimenti in sotterranea sulla Ricerca del Decadimento Doppio Beta del Ge76. Negli anni 80, in concomitanza con la sua attività di direttore LNGS, inizia la sua collaborazione con GALLEX che continuerà per molti anni e lo porterà ad essere lo spokesperson di GNO. Come direttore LNGS stimola l’installazione di un piccolo acceleratore sotterraneo per lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico: LUNA. Promuove inoltre ricerche in altri settori della Scienza, convinto che i laboratori non debbano essere solo un’occasione per la fisica astroparticellare. Prima di ritirarsi si dedica a ricerche di fisica fondamentale, studiando la possibile dipendenza dal tempo delle costanti di decadimento nucleare. Tutta la sua carriera è stata inoltre pervasa da un grande interesse per il doppio decadimento beta. Dagli esperimenti con i primi rivelatori a germanio al Monte Bianco negli anni 80, alla camera multiproporzionale a Xenon durante il periodo di direzione LNGS. Infine con il contributo a GERDA, in prosecuzione di quegli studi pionieristici fatti presso il laboratorio del Monte Bianco.

Enrico Bellotti
Enrico Bellotti








E’ morto Enrico Bellotti, per tutti quelli che lo conoscevano affettuosamente Puccio. Professore di Fisica prima all’Università Statale di Milano e quindi all’Università di Milano Bicocca, Bellotti è stato il primo direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Bellotti ha dato un contributo incommensurabile alla realizzazione di quello che oggi è internazionalmente riconosciuto essere il più importante laboratorio sotterraneo al mondo e fiore all’occhiello dell’INFN nell’ambito della fisica delle astro-particelle.

“Ricordo Puccio Professore all’Università Statale di Milano come un docente di laboratorio capace di coinvolgere ed interessare gli studenti” ricorda Ezio Previtali, Professore all’Università di Milano Bicocca e attuale direttore LNGS “e del suo ruolo da direttore LNGS la lucidità nella strategia per approntare il nuovo laboratorio”. “Ritengo che il contributo dato da Puccio alla fisica delle astroparticelle sia enorme: il suo lascito è tangibile visitando i LNGS e ci accompagnerà ancora per molti anni a venire.” conclude Previtali.

“Studente presso l’Università di Pavia- ricorda Oliviero Cremonesi, Presidente della Commissione Scientifica II dell’INFN e componente della collaborazione CUORE – andai a Milano per cercare una tesi in fisica teorica. Tra i tanti docenti incontrai anche Puccio e infine scelsi una tesi in fisica sperimentale sul decadimento del protone. Essere convincente gli era naturale. Maestro per molte generazioni di studenti che amavano passare il tempo in laboratorio con lui, posso sinceramente dire che ha cambiato il corso della mia vita.”

“La mia collaborazione con Enrico Bellotti è iniziata negli anni ’60 e tantissimi sono gli eventi scientifici e personali che ho condiviso con lui. Voglio ricordarne la grande onestà intellettuale, la lealtà e il rispetto per i colleghi e un’innata capacità di intuire nuove opportunità.” Spiega il Prof. Emerito Giampaolo Bellini dell’Università Statale di Milano e uno degli ideatori dell’esperimento Borexino. “Fondamentale fu il contributo dato da Enrico, durante la sua direzione dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, alla realizzazione di Borexino, un esperimento considerato all’inizio degli anni 90 una sfida tecnologica.”









Scompare a 81 anni lo scienziato Bellotti 

È stato il primo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, in carica dal 1987 e fino al 1992

L’AQUILA. Si è spento all’età di 81 anni lo scienziato Enrico Bellotti, primo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. A dare la notizia l’attuale direttore, Ezio Previtali. «Si è spento oggi il professor Enrico Bellotti», scrive Previtali, «è stato il primo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. Sono profondamente addolorato di comunicare a tutti voi la triste notizia della scomparsa di Enrico Bellotti, che noi chiamavamo affettuosamente Puccio». Bellotti, continua la nota, «è stato il primo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso e colui che ha plasmato i laboratori garantendone il grande successo ottenuto negli anni. È una grave perdita per tutti noi che viviamo e lavoriamo nel mondo della fisica astroparticellare, ma dobbiamo ringraziarlo per tutto quello che ci ha lasciato».
Enrico Bellotti è stato direttore dei laboratori nazionali del Gran Sasso dal 1987 al 1992. In quegli anni sono stati messi in campo alcuni degli esperimenti che hanno aperto una nuova strada, guardare l’universo dalle profondità della terra. Nascosti sotto i 1.400 metri di roccia del Gran Sasso, con una bassa radioattività naturale e schermati dall'ambiente esterno, furono messi in campo alcuni esperimenti che sono stati considerati pietre miliari nello studio delle particelle. Sono di quel periodo, infatti, la messa in opera dell’esperimento Macro e dell’esperimento Gallex, per la misura del flusso dei neutrini solari, che è stato uno degli apripista a livello mondiale della moderna astronomia con neutrini.












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