Molise, raduno nazionale di eremiti

Post di Ivana Fiordigigli

Dalla stampa nazionale arriva  una recente notizia che ha attirato la nostra attenzione. Siamo abituati a fare attenzione all'argomento, essendo il patrono e protettore del paese di Assergi un Santo Eremita vissuto nella seconda metà del 1100 e primi venti anni circa del 1200, per cui ci si è occupati di eremitismo come fenomeno antico e storicizzato della chiesa. 

Questa notizia fa capire che gli eremiti ci sono ancora oggi e il fenomeno si è più che mai ravvivato e si sta diffondendo in tempi di pandemia Covid. 

Dall'esempio dell'Eremita San Franco che come sua ultima dimora scelse una spelonca fra le aspre rocce di Pizzo Cefalone a circa 1700 metri di altitudine, e che gli "Atti" ci mostrano sempre immerso in un tessuto sociale vivo e ricco di rapporti con pastori, pellegrini e montanari che lo raggiungevano, passiamo ad osservare oggi un eremitismo deciso e forte, che porta ad allontanarsi dalla odierna società, ma che non rinuncia ai rapporti reali e anche mediatici con il mondo.

Sorprendono due frasi presenti in ognuno dei due articoli. Quanta attualità per le abitudini di vita e il tipo di miracoli di San Franco di Assergi!:

    Fino a poco tempo fa, a farle compagnia c'era solo un lupo, mentre oggi sono tanti i fedeli che vanno a farle visita: "D'estate, vengono in molti per conoscermi, pregare, chiedere consigli per la vita".

    Gli eremi sono meta di veri e propri pellegrinaggi.




Molise, raduno nazionale di eremiti:

sono 300 in tutta Italia, ecco come campano 

Articolo su "Libero"

https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/28762513/molise-raduno-nazionale-eremiti-circa-300-tutta-italia-ecco-come-campano.html#.YUrDJ7flwF0.whatsapp



    Hanno lasciato il caos della città per trasferirsi in luoghi isolati, sulle montagne o nei boschi. Posti difficili da raggiungere. Pregano, ascoltano i pellegrini, vivono isolati e provvedono da sé alla loro alimentazione, coltivando l'orto o facendo il pane. Stiamo parlando degli eremiti: sono circa 300 oggi in Italia - stando alle stime riportate dal Messaggero - ma i numeri sono in crescita.

    Domenica scorsa in Molise si è chiuso il primo raduno nazionale di eremiti. Si è tenuto al Santuario di Castelpetroso ed è stato il primo evento di questo genere in Italia, promosso dall'arcivescovo di Campobasso-Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini. "I grandi conventi si stanno spopolando e aumentano le richieste di vita eremitica da parte di frati, suore, preti, pure laici - ha spiegato Bregantini -. Ciò si accompagna a un fenomeno parallelo. Sono diminuite le persone in chiesa, ma sono cresciute nei santuari, dove il fedele si sente più libero, prega quanto vuole. C'è una ricerca di qualità anche a livello spirituale. La pandemia ha accentuato tale aspetto. La gente ha grandi domande nel cuore".

    "Molti sono difficilmente raggiungibili, è stato importante riuscire a riunirci in 35, da tutta Italia. Ora sentiamo la necessità di un sinodo", ha raccontato suor Margherita, l'organizzatrice del raduno.
    Fino a poco tempo fa, a farle compagnia c'era solo un lupo, mentre oggi sono tanti i fedeli che vanno a farle visita: "D'estate, vengono in molti per conoscermi, pregare, chiedere consigli per la vita".




        

      Il raduno nazionale

    Articolo su Su Dagospia

    https://m.dagospia.com/in-molise-c-e-stato-il-primo-raduno-nazionale-di-eremiti-in-italia-sono-circa-300-tra-uomini-283436


    In Molise a Castelpetroso si è concluso domenica scorsa si è chiuso il primo raduno nazionale di eremiti, evento mai realizzato in Italia, promosso dall'arcivescovo di Campobasso-Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini.

    «I grandi conventi si stanno spopolando e aumentano le richieste di vita eremitica da parte di frati, suore, preti, pure laici- spiega monsignor Bregantini - ciò si accompagna a un fenomeno parallelo. Sono diminuite le persone in chiesa, ma sono cresciute nei santuari, dove il fedele si sente più libero, prega quanto vuole. C'è una ricerca di qualità anche a livello spirituale. La pandemia ha accentuato tale aspetto. La gente ha grandi domande nel cuore».

    Si cercano nuovi sguardi sul mondo, differenti esperienze di vita. «Gli eremiti - aggiunge il monsignore - sono sentinelle della natura, custodi del Creato». Negli anni Novanta missionaria in Congo, dove alcune sue consorelle sono morte per l'Ebola, suor Margherita, che ha organizzato il raduno, si è stabilita nell'eremo di Sant' Egidio a Bojano nel 2017.


    Siamo circa trecento eremiti, dice Suor Margheritaerita - ognuno ha la sua Regola, che deve essere approvata dal vescovo locale. Molti sono difficilmente raggiungibili, è stato importante riuscire a riunirci in trentacinque, da tutta Italia. Ora sentiamo la necessità di un sinodo». L'interesse sale anche tra i laici. Gli eremi sono meta di veri e propri pellegrinaggi.

    «La vocazione da eremita si è delineata nel tempo - prosegue suor Margherita - Ero abituata a una vita sobria. Qui, ho avuto qualche difficoltà iniziale, specie per le rigide temperature invernali. Nella stagione più fredda, sto vari mesi nell'eremo, senza uscire. In generale, coltivo il mio orto, faccio il pane
    da sola, sono abbastanza autonoma». 

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