Raccolta di proverbi assergesi in ordine alfabetico (A)


Post Ivana Fiordigigli

Dopo i proverbi già pubblicati che avevano come oggetto di riflessione il lavoro, la donna, il ciclo annuale, Franco Dino Lalli da un lato spiega come è nata e cresciuta la sua ricerca, dall'altro come i numerosi proverbi sono stati raggruppati per ampie e flessibili categorie e come, a questo punto, abbia sentito il bisogno di presentarli anche seguendo un ordine alfabetico di riferimento



 I PROVERBI 

Franco Dino LALLI


I proverbi che vengono proposti sono stati da me raccolti in un arco di tempo abbastanza lungo e provengono dai discorsi quotidiani con i miei genitori e con le persone del paese che, nella loro semplicità, sono stati i portatori di una saggezza e di un bagaglio di esperienze importantissimi da riscoprire e valorizzare. Molti di questi informatori oggi non ci sono più, pertanto il loro contributo rappresenta, oltre che un valore culturale, anche e soprattutto un valore affettivo fondamentale. 

Devo molto alla disponibilità e all'intraprendenza di mia nonna materna, la quale, inizialmente molto schiva nel comunicare la propria esperienza, successivamente si è rivelata una fonte copiosa di informazioni sui vari aspetti della cultura tradizionale del nostro paese.

I proverbi proposti si riscontrano anche nei paesi del circondario con diverse varianti e ciò costituisce un dato importante sulla loro circolazione e sulla loro diffusione. 

Il sapere evidenziato, derivante dall'esperienza diretta dei vari aspetti della vita, della natura, della morale, è cadenzato nei proverbi da una loro musicalità intrinseca che permette di apprenderli, di appropriarsene e di comunicarne il loro valore nel tempo. Sono un insegnamento molto efficace che sfida il tempo e continua anche oggi attraverso la comunicazione orale e rappresentano, ancora, un aiuto efficace per riflettere di fronte ai casi della vita.

La musicalità dei proverbi, che sembra quasi rivelare una conoscenza empirica di regole della metrica poetica, è scandita dal dialetto che offre, di per sé, sonorità notevoli.

L’aspetto principale di questi proverbi, scandita sempre dal dialetto, è la loro sinteticità che rivela l‘immediatezza del loro messaggio. Da rilevare il loro notevole realismo anche nelle espressioni più forti che ho lasciato nella traduzione in lingua cercando di rimanere fedele a quella letterale.

Il compito di suddividere e raggruppare i proverbi in argomenti non è stato semplice, ma ho provato a farlo per consentire una migliore lettura e consultazione. Molti di essi sono possono essere inseriti in più sezioni perché la particolarità dei proverbi è quella che ognuno può essere utilizzato in contesti diversi per evidenziare e sottolineare aspetti, comportamenti e situazioni di vario genere.

Nella traduzione in lingua ho riportato, solo in alcun di essi, una semplice spiegazione lì dove si riteneva opportuno e necessario.

La ricerca non si intende conclusa. A tal proposito si invita chiunque abbia la possibilità di inviare altri proverbi o altro materiale sulla cultura orale del nostro paese a fornirlo tramite il nostro sito.



ABITUDINE


U cchiù pulite tè la rogna.

Il più pulito ha la rogna.


U lette allètta.

Il letto alletta.



ABUSARE


Chi troppe abbraccia méne stregne.


Chi troppo abbraccia meno stringe.



Chi troppe la tira la strucca.


Chi troppo la tira la spezza.



Chi troppe s’abbassa se ji vede u cure.


Chi troppo si abbassa mostra il sedere.



Chi troppe schiuma, mal cucina.


Chi troppo schiuma mal cucina.



Chi troppe vòle poche stregne.


Chi troppo vuole poco stringe.





ACCONTENTARSI


Chi pijia poche pijia sempre.


Chi prende poco prende sempre.



Chi poche tè care tè.


Chi poco ha, caro ha.



Chi s’accontenta gode.




Chi se contenta nen s’arricca ma se mantè.


Chi si accontenta non diventa ricco ma si mantiene.



Còre contente Ddì l’aiuta.


Cuor contento Dio l’aiuta.



Mèjie nu còcche voje che na cajina domà.


Meglio un uovo oggi che una gallina domani.


Mèjie poche che gniente.


Meglio poco che niente.



ACQUA


Acqua e foche nen hanne loche.


Acqua e fuoco non trovano spazio.



Acqua passata nen macina cchiù.


Acqua passata non macina più.


La tropp’acqua strucca i ponti.


Troppa acqua distrugge i ponti.






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