Proverbi di Assergi IL CICLO DELL'ANNO (Lab. memorie)
Post Ivana F.
I proverbi
di Franco Dino Lalli
Nel quadro della produzione culturale popolare i proverbi, come le filastrocche e gli indovinelli, assumevano un ruolo fondamentale sia a livello strutturale che contenutistico. Nel mondo del sistema proverbiale queste produzioni culturali testimoniano l’emarginazione e l’identità del mondo agro–pastorale relegato in una struttura chiusa e in un sistema che si riperpetua infinitamente, ma nello stesso tempo disgregandosi per la continua erosione a cui esso era sottoposto a modelli “altri”.
Questa emarginazione si ritrova, soprattutto, come forma istituzionale, nel mondo del sistema proverbiale.
Esso “oltre all’antica saggezza, oltre alle verità verificate dal tempo e dal succedersi lento degli eventi, oltre alla sua interpretazione millenaria della vita, presenta aspetti che appartengono a determinati momenti storici, offre interpretazioni di rapporti umani accreditate da coloro che avevano la capacità di imporle con la cultura superiore e l’esercizio del potere. Il proverbio, vale a dire, non è tutta innocente filosofia, non è tutta vera, sana saggezza popolare: anche il suo mondo è avvelenato in parte dalla volontà che gli uomini spesso mostrano di prevalere sui loro simili e di condizionarli con la parola.”1
Questo è il nesso fondamentale che sta alla base di questo sistema e che si rintraccia nell’apparente contraddittorietà dei proverbi stessi.
Il sistema proverbiale, dunque, testimonia il dramma, l’incertezza dell’uomo folclorico di affidarsi a delle verità codificate nel tempo e nella tradizione e di farne uno strumento di vita.
1 Lapucci Carlo, L’emarginazione del mondo contadino nel sistema proverbiale, in Città e regione, anno2/ n.11, novembre 1976. Sansoni Editore
Immagini da Internet
Magge ortolane tanta pajia e poche rane.
Maje tra feste e male tempi me nne vaje
Magge se fa sera e giugne a male appena.
A giugno cominciano ad allungarsi le giornate.
Giugne la falce 'n pugne.
Settembre settembrine pure le spese fave ji spini
San Martine: se stura la botte e se prova lo vine.
Dicembre dicembrine ce le mette le raicine
‘N Santa Lucia nu passe pucìne, a Natale nu passe cane, a Sant’Antonie de Gennaie n’ora bòna
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