Proverbi di Assergi, di Franco Dino Lalli: LA DONNA come madre n° 4 (Lab. memorie)

Post di Ivana F.

Franco Dino Lalli prosegue con la sua offerta di proverbi relativi alla donna come madre, premettendo che:

"Il giudizio verso la donna si riscattava quando in essa si esaltava l’incarnazione della figura materna e della sua importanza per la vita.

 Dal concepimento di un nascituro e per tutta la sua crescita la donna assumeva un ruolo che veniva apprezzato e considerato come fondamentale."





De mamma ce nne sta una sòla




A ugni mamma è care u fijie sì




La fémmena che allatta magna còme na vacca e fatìa còme na jatta 

(La donna che allatta mangia come una mucca e fatica come una gatta).

Era evidenziata così la necessità dell’alimentazione e la grande fatica della donna nella fase dell’allattamento.




Coji cenci e coji stracci se cci allevane i fijiacci, coji pannozzi e coji panneji se cci allevane i fiji beji

Metaforicamente si delineava la buona e la cattiva educazione dei figli quasi esclusivamente demandata alla madre.







Fiji pìccheli guai pìccheli, fijji rossi guai rossi (Figli piccoli guai piccoli, figli grandi guai grandi). 

Con la crescita dei figli aumentavano i problemi che divenivano sempre più difficili.




Oh Dio che pena! Tènghe nu fijie mbracce e sò reprena. 

(Dio, che pena! Ho un figlio in braccio e sono di nuovo incinta).




Genta senza fiji nen ci jì né p’ aiute né pe cusiji 

(A chi è senza figli non si va a chiedere aiuto né consigli).

Avere figli era cioè sinonimo di saggezza e di capacità di fornire consigli.







I proverbi che seguono risaltano il valore di una madre nei confronti dei figli.




La mamma pe ju fijie se ju lèva u vuccuncijie, u fijie pe la mamma se ju mette tutte n-ganna 

(La mamma per il figlio si priva del suo boccone, ma il figlio invece se lo tiene per sé).

Con la metafora del boccone si intendono sottolineare le rinunce e le privazioni di una madre per i figli e, al contrario, il loro egoismo.




Na mamma sa campà cente fiji, ma cente fiji nen save campà na mamma

(Una madre è capace di tirar su cento figli, ma cento figli non sono capaci di accudire una sola mamma).


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