Mezzi di trasporto nella campagna(Lab. Memorie)
Post di Ivana F.
Mezzi di trasporto nella campagna (Lab. Memorie) - LE "PIONCE", LE "PIONCETTE" e "I CAIONI"
L'accurata ricostruzione in miniatura della "soma" costituita da "pioncette" eseguita da Gino Faccia dà modo di riandare un po' indietro nel tempo, quando i veicoli odierni non c'erano
Raggiungere le varie zone un tempo coltivate del territorio di Assergi non doveva essere facile e nemmeno molto veloce; erano chilometri da percorrere a piedi o con asini, muli, cavalli, mucche per riuscire a trasportare attrezzi da lavoro, cibo, materiali vari alle campagne o portare a casa i prodotti coltivati. Nelle zone più servite da strade si poteva andare anche con carri o carretti, in strade più strette, quasi veri e propri sentieri di montagna ci si serviva dell'aiuto degli animali, con il loro basto attrezzato nella maniera più opportuna, secondo i materiali da trasportare.
Verso il paese e la casa o la stalla c'era bisogno di immagazzinare paglia, fieno ed erbe varie fresche o secche, "fronne" di granturco, legna e fascine; grano, orzo, avena, granturco, patate, barbabietole, fagioli, uva al momento della vendemmia, frutta e quanto altro possibile. A seconda del prodotto si usavano contenitori diversi e adatti all'uso.
Verso le campagne coltivate c'era la necessità di portare stallatico, il cosiddetto "stabbio" per fertilizzare il terreno ed era una operazione veramente importante in una zona di montagna.
Ecco così il contenitore per eccellenza: le bigonce o, meglio, "pionce" e "pioncette", che si potevano legare al basto, che veniva agganciato sul dorso dell'animale. I "caioni", posti sull'animale da soma con lo stesso sistema, erano costruiti con tavole laterali e rami intrecciati a costituire il fondo curvo e servivano soprattutto per per portare a casa grano, fieno ecc..., cioè servivano a "raunà".
Il basto sui due "ascioni" era munito di quattro "covèlle" di legno che, attraversate dalla fune o corda, servivano per reggere la "soma" o oggetti utili per la "soma". Tali corde, dette "jj'acqueri" erano fissate su ascioni e covelle.
"Pionce" e "pioncette" venivano agganciate sugli ascioni da corde lunghe, che giravano attorno ad esse, attraverso le" covelle",
La particolarità delle "pioncette" era quella di poter essere scaricate agevolmente e senza troppa fatica, perché avevano il fondo che si poteva sganciare ed aprire, rovesciando il suo contenuto sul terreno. Servivano soprattutto per portare lo "stabbio" e spargerlo a terra. Le "pionce", invece avevano il fondo fisso e per scaricarle c'era bisogno di toglierle dal basto.
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