Giochi di una volta ad Assergi: SALTO ALLA CORDA (lab. Memorie)
di Franco Dino Lalli
Il salto alla corda era anche un vero e proprio esercizio ginnico molto utile per il corpo oltre che un gioco da fare insieme. Prevedeva vari esercizi come: andature, salti su un piede solo, doppi salti, salti incrociati, esercizi di coordinazione.
Consisteva nel far nel saltare una corda fatta oscillare al di sotto dei piedi ed al di sopra della testa. La corda poteva farla oscillare sia chi effettuava il salto o altri due che ne tenevano i capi. A saltare la corda potevano essere anche più di un soggetto, contemporaneamente o in momenti successivi, se la lunghezza della corda lo permetteva.
Quando si giocava in compagnia e si aveva a disposizione una sola corda, si faceva a gara a chi compiva più salti possibili, contandoli. Per stabilire chi doveva iniziare e, quando aveva sbagliato prenderne il posto, si stabiliva innanzitutto il numero dei partecipanti, poi ognuno si assegnava il nome di un frutto. Ciò determinava la successione dei salti e chi doveva prendere il posto di chi aveva sbagliato. Chi saltava, dunque, a ogni salto ripeteva, ritmandolo, il nome del frutto, ad esempio: arance, limone, mandarine, ecc. Se il saltatore sbagliava e si fermava sul nome di mandarino toccava saltare al bambino che aveva scelto quel nome e così via. Vinceva sempre chi faceva più salti di tutti.
Quando si giocava con la corda fatta girare lateralmente da due giocatori, si provava a fare entrare nella corda oscillante un compagno per volta o anche due per volta e si andava avanti fino a che si sbagliava. Queste ultime modalità erano le più difficoltose perché prevedevano buona agilità e coordinazione, ma anche una grande intesa tra chi partecipava al gioco.
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