Giochi di una volta ad Assergi: “LA CARROZZA DE "I QUATRANI DE 'NA VOTE" (lab. Memorie)

 Post di Ivana F.


“La Carrozza” de “I quatrani de 'na vòte"

Qui il vero narratore e protagonista, sin da quando, ragazzo insieme agli altri, si dedicava a costruire" le Carrozze" come poteva, cercando i vari pezzi per poterle comporre ed usare nella maniera più efficace, è Gino Faccia.




E' stata la sua passione. Me lo immagino montarci su e nella maniera più spericolata guidare il traballante veicolo per le discese.

Foto del prototipo ricostruito, messe a disposizione da Gino



Non doveva essere facile per i ragazzi dirigere queste “Carrozze” e, tanto meno, riuscire a frenarle al momento giusto. C’erano i freni, ma che freni! Forse servivano di più le scarpe strisciate a terra per diminuire la corsa. Dovremmo farci raccontare quante volte sono caduti nelle “cunette” di fianco alla strada!

Tre a quei tempi, anni Quaranta-Cinquanta, erano i luoghi deputati a questo sport dei ragazzi, ma ce ne è anche un quarto di cui parleremo dopo.

Gino, da appassionato narratore, ci fa quasi entrare nella atmosfera gioiosa del gioco.

La localizzazione riguarda tre punti precisi della strada per la Funivia del Gran Sasso:

- quella dove c’è il bivio per il Vasto, "u Curvone", con curva molto stretta e in forte dislivello; era la più amata dai ragazzi più grandi, la più lunga come percorso, la più lontana dal paese; in compenso offriva esperienze da brivido;

- quella che veniva detta “la Curva de Veneranda”, dalla donna che abitava in una casa proprio nella discesa che immette nella curva ad “S”; per chi risale la strada subito sopra il paese di Assergi e prima del rettilineo per la Base della Funivia.

- quella della zona detta “Capo la Valle”, sopra il convento dei Frati.

Dovete sapere che in quel periodo la strada non era tutta asfaltata come oggi, ma erano state asfaltate soltanto le sue curve più pericolose e in discesa e sono le tre appena descritte, definite pittorescamente e in maniera logisticamente molto esatta:

- La "Prima 'ncatramata”;

- La "Seconda 'ncatramata”;

- La "Terza 'ncatramata”.


Se non si riusciva a raggiungere questi tre luoghi, restava sempre la bella discesa cha all’ingresso di Assergi, da “na Porta” arriva sino ai “Frati”; questo sia nel periodo caldo, con la “carrozza”, sia nel periodo freddo con delle grezze “slitte”, costruite dai ragazzi, veloci e non sempre ben direzionate, col rischio di scivoloni e ruzzoloni fermati dai muri laterali.

Erano delle vere e proprie sfide fra ragazzi e relative "Carrozze"!



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