5 giugno 2021 - Benedizione della scultura in pietra e piantina di quercia
Post Ivana F.
5 giugno 2021 - Benedizione della scultura in pietra e piantina di quercia
Al mattino alcuni colpi di sparo hanno annunciato la festa del Patrono di Assergi, ma sono stati anche annuncio di un ritorno in campo del Comitato Festa, i cosiddetti “procuratori”, da qualche tempo scomparsi di scena proprio riguardo a questa giornata! Lo consideriamo un felice evento per il paese e la sua comunità.
Al termine della Santa Messa, solenne e cantata, concelebrata e presieduta da Padre Carmine Serpetti (o.f.m.) e accompagnata dalla musica di Bruno e del suo Coro di Camarda, si sono fatti sentire per la vallata i colpi di sparo della festa, anche se non ha avuto luogo la tradizionale Processione con la statua del Santo per le vie del paese, in rispetto delle regole anti-Covid.
L’Omelia di Padre Carmine ha richiamato sinteticamente la storia dell’Eremita del Gran Sasso:
Siamo qui per onorare Dio, ringraziare Dio, di averci dato San Franco. Voi sapete bene che questo Santo, che ha finito la sua vita sul Gran Sasso, ha avuto la sua origine a Roio, Il fatto è che lo volevano piegare al mestiere di famiglia, pascolare le pecore, ma lui che cosa fa? Se ne scappa. Avvertiva una chiamata di Dio e questa chiamata lo porta al monastero di San Giovanni di Lucoli.
Quando qui muore l’Abate, viene nominato successore, ma rifiuta. Amava la libertà, amava la vita ritirata. Significa che voleva stare da solo e lontano da tutti?
No, era per potersi riempire di Dio.
Questo è il motivo particolare per cui sceglie di vivere prima fra i monti del Velino, poi sui monti del Gran Sasso.
Siamo sempre in tempo; siamo ancora nell'età dell' Ottocentesimo anno della sua beata morte. Fu un momento grande.
Un momento importante, troppo importante del suo passaggio su questa terra.
Cosa si ripete nell'inno della storia di San Franco?
“Di notte si sente una voce
ogni uomo da Assergi è partito
era morto San Franco eremita
alla grotta lo vanno ad orar” (cioè a pregare)
Questo è il momento più importante. Siamo qui per onorare, per ringraziare Dio, di averci dato San Franco. I santi ci proteggono sul momento più alto, rappresentano che la preghiera è un'offerta a Dio.
5 giugno 2021 - Benedizione della scultura in pietra e piantina di quercia
Al mattino alcuni colpi di sparo hanno annunciato la festa del Patrono di Assergi, ma sono stati anche annuncio di un ritorno in campo del Comitato Festa, i cosiddetti “procuratori”, da qualche tempo scomparsi di scena proprio riguardo a questa giornata! Lo consideriamo un felice evento per il paese e la sua comunità.
Al termine della Santa Messa, solenne e cantata, concelebrata e presieduta da Padre Carmine Serpetti (o.f.m.) e accompagnata dalla musica di Bruno e del suo Coro di Camarda, si sono fatti sentire per la vallata i colpi di sparo della festa, anche se non ha avuto luogo la tradizionale Processione con la statua del Santo per le vie del paese, in rispetto delle regole anti-Covid.
L’Omelia di Padre Carmine ha richiamato sinteticamente la storia dell’Eremita del Gran Sasso:
Siamo qui per onorare Dio, ringraziare Dio, di averci dato San Franco. Voi sapete bene che questo Santo, che ha finito la sua vita sul Gran Sasso, ha avuto la sua origine a Roio, Il fatto è che lo volevano piegare al mestiere di famiglia, pascolare le pecore, ma lui che cosa fa? Se ne scappa. Avvertiva una chiamata di Dio e questa chiamata lo porta al monastero di San Giovanni di Lucoli.
Quando qui muore l’Abate, viene nominato successore, ma rifiuta. Amava la libertà, amava la vita ritirata. Significa che voleva stare da solo e lontano da tutti?
No, era per potersi riempire di Dio.
Questo è il motivo particolare per cui sceglie di vivere prima fra i monti del Velino, poi sui monti del Gran Sasso.
Siamo sempre in tempo; siamo ancora nell'età dell' Ottocentesimo anno della sua beata morte. Fu un momento grande.
Un momento importante, troppo importante del suo passaggio su questa terra.
Cosa si ripete nell'inno della storia di San Franco?
“Di notte si sente una voce
ogni uomo da Assergi è partito
era morto San Franco eremita
alla grotta lo vanno ad orar” (cioè a pregare)
Questo è il momento più importante. Siamo qui per onorare, per ringraziare Dio, di averci dato San Franco. I santi ci proteggono sul momento più alto, rappresentano che la preghiera è un'offerta a Dio.
Da qui Padre Carmine fa una profonda riflessione sulla "preghiera" e sulla necessità della preghiera ed analizza il profondo significato del "Padre nostro", tornando a parlare della profonda esperienza religiosa dell'Eremita S. Franco.
Benedizione alla Porta del Colle
Alle ore 12.30 presso la Porta del Colle si è svolta una semplicissima cerimonia: il parroco Don Manuel Cepeda ha proceduto alla scopertura della scultura; ha pregato e benedetto la pietra-dedica e la piccola pianta di quercia donata da "NoiXLucoliOnlus" ad Assergi in onore di S. Franco e dell'Ottocentenario.
La scultura è stata realizzata su una pietra grezza locale fornita da Paolo Acitelli e lavorata dallo scultore aquilano, originario di Tornimparte, Marino Di Prospero.
Tra il pubblico i paesi aquilani e teramani che onorano S. Franco, in particolare Roio, Arischia Ortolano e i rappresentanti di "NoiXLucoli".
La piantina di San Franco non si tocca!
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