Laboratorio delle Memorie -

 


Il sito www.Assergi.it con l’iniziativa che denominiamo LABORATORIO DELLE MEMORIE intende portare avanti una ricognizione della cultura materiale in Assergi e immediati dintorni come un’azione conoscitiva ed articolata della realtà locale e come luogo di incontro, per poter restituire una immagine del patrimonio culturale esistente, per poter approfondire la conoscenza di problemi legati al proprio ambiente. Può diventare quasi un processo di riconquista e rigenerazione delle radici, che sono poi l’eredità culturale che ci portiamo dietro.

Il sito offre l’opportunità non solo di far vedere a tutti gli utenti quanto viene raccolto, inquadrato nel tempo e nello spazio e catalogato attraverso schede di riferimento, ma anche di interagire con essi per avere conferme, allargare le conoscenze in senso quantitativo e qualitativo, rispondere a dubbi, quesiti e nuove proposte.

La prima ricognizione, mirata alla raccolta virtuale, alla catalogazione e alla elaborazione di documenti, ci darà anche la strada per più meditate sistematizzazioni.

In questa prima fase di ricerca sarà privilegiata l’immagine fotografica, con foto antiche e nuove, la rilevazione grafica possibile, la tradizione orale.

Proviamo ad approfondire le due parole del titolo: memoria, laboratorio.

Il binario della memoria, sia personale, sia collettivo, può promuovere l’autostima a diversi livelli; esperienze, successi, insuccessi del passato insegnano, consentono di rafforzare la fiducia in sé stessi, danno nuove energie e capacità di proseguire; conserva la identità e anche questo dà sicurezza, forza e motivazione a procedere oltre; porta le persone ad assumere il ruolo di narratore e custode dei ricordi, personali o collettivi.

Questo tipo di operazione è importante e porta vantaggi. Il ricordo di una persona può sollecitare il ricordo degli altri, si instaura una interazione e questo porta ad avvicinarsi agli altri, a discutere prima di affrontare le situazioni e trovare soluzioni condivise ai problemi.

Il binario laboratorio, riferito alle memorie, offre a chi partecipa la possibilità di condividere le esperienze, di trarre vantaggio da quelle degli altri. L’utente del sito può operare da protagonista in una dimensione concreta, significativa e collaborativa; si fa spazio alla ricostruzione e reinvenzione delle conoscenze, alla loro costruzione cooperativa; mette a disposizione uno spazio di creatività, e genera positività di nuove idee.

Può avere scopi rievocativi, ma non di vuota retorica: rievocare per conoscere, riflettere, razionalizzare, capire gli eventi di ieri ma anche quelli di oggi.

Può avere scopi di orientamento rispetto al mondo che ci circonda.

Permette di esercitare e sviluppare le abilità di memoria ripercorrendo il vissuto proprio, della famiglia, della collettività.

Se Assergi e immediati dintorni sono il campo di azione della ricerca, va tenuto presente che il paese non è lo stesso di un secolo fa e di due secoli fa. Ci sono stati di mezzo eventi che hanno determinato spesso traumi e fratture privati e collettivi. Facciamo degli esempi: il richiamo delle zone industrializzate del Nord Italia e tutto l’esodo dei meridionali con intere generazioni che vi sono emigrate; il tramonto di regimi economici che vivevano di agricoltura e allevamento, di artigianato, con conseguente abbandono e fratture nelle comunità locali; emigrazione in massa, verso altri paesi e continenti, anche di intere famiglie, ma soprattutto di giovani; le due guerre mondiali; un turismo sregolato, spesso di speculazione.

Oltre a questi fenomeni più generali rapidi cambiamenti interessano in maniera specifica il paese: la costruzione e messa in funzione della funivia del Gran Sasso con tutte le sue strutture; la sistemazione della strada 17 bis negli anni trenta, che addirittura da luogo all’abbattimento della chiesa del Convento Francescano “S. Maria in Valle”, il che genera una sollevazione della popolazione, né serve a molto la ricostruzione della sua facciata a fianco della chiesa di S. Maria Assunta; vari lavori di ristrutturazione in periodi diversi, sino all’ultimo della Soprintendenza Beni Culturali degli anni Settanta, che cambiano del tutto i connotati della antica chiesa parrocchiale, il che per la popolazione di allora fu difficile da accettare; la costruzione della autostrada e del suo casello di accesso; il traforo del Gran Sasso; la costruzione del Laboratorio di Fisica Nucleare; il territorio di Assergi ricompreso nei confini del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; le vicende del Convento Francescano che viene ristrutturato su progetto locale e finisce venduto dal Comune dell’Aquila al Parco Gran Sasso per la sua sede. Potremmo continuare con tanti altri episodi, di maggiore o minore entità, ma che contribuiscono a generare rapidi cambiamenti di vita, di abitudini, di mentalità, di occupazioni, di mestieri.

E’ un substrato che va tenuto presente quando si affronta il discorso dei “vecchi tempi”.

Dalla prossima settimana inizieremo ad affrontare la ricerca del “Laboratorio delle Memorie”, mettendo sotto la lente di ingrandimento: gli oggetti della tradizione; i mestieri ed i personaggi; i giochi; la tradizione popolare; i luoghi.



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