Campotosto e la frazioncina, del suo Comune, Ortolano attendono la
“rinascita nel ricordo del sisma di quattro anni fa”,
precisamente quello del 18 gennaio 2017. Molte case si sono
sbriciolate o hanno riportato gravissimi danni ed ancora si aspetta
la ricostruzione. L’articolo apparso su “Il Centro” è di
Giustino Parisse, che riporta anche una descrizione del paesaggio
fatta da Assunta Perilli, tessitrice di Campotosto e che lì ha
persistito a vivere: “La neve caduta nei giorni scorsi e il lago
ghiacciato hanno reso il paesaggio ancora più incantato e sono state
coperte per un po’ anche le brutture che ci ha lasciato il
terremoto.”
Infatti, ora che nel centro storico di Campotosto sono state tolte
la macerie, restano nel paese dei vuoti spettrali. “Non ci sono più
il municipio e la chiesa. Sparito il cuore del borgo dove pulsava la
vita di un paese di poche anime che ha sempre avuto nelle sue
bellezze naturali il motore per resistere e guardare al futuro.
Anche il piccolo Ortolano quel giorno di dicembre pianse una sua
vittima, un uomo di 72 anni, alpino ed ex dipendente dell’Enel in
servizio presso la centrale idroelettrica di provvidenza; uscito di
casa per le scosse di terremoto, proprio davanti alla casa fu
investito da una slavina e ricoperto di neve.
Foto Fulgenzio Ciccozzi
Disperso per slavina a Ortolano
La situazione di Ortolano non è migliore di quella di Campotosto
ed urge la ricostruzione. La chiesa parrocchiale non è crollata, ma
ha riportato molti danni, soprattutto alla copertura, e questo
significa infiltrazioni di acqua. Costituisce il punto in cui la
popolazione, che è stata costretta a spostarsi in zone più
tranquille e limitrofe, potrebbe riaggregarsi e ritrovarsi.
Facciata Chiesa S. Franco prima del terremoto - Foto Bruno Ludovici
Chiesa di S. Franco dopo il terremoto con il tetto rimasto senza tegole Foto di Fulgenzio Ciccozzi (pubblicata su "Il Capoluogo.it)
Interno della chiesa prima del terremoto (Foto Bruno Ludovici)
Foto di Fulgenzio Ciccozzi Interno della chiesa dopo il terremoto (pubblicata su "Il Capoluogo.it)
Occorre qui dire che questa chiesa è l’unica delle nostre zone
dedicata a San Franco di Assergi; infatti quando si parla di Ortolano
si parla anche della Parrocchia di San Franco. Il culto del Santo è
molto sentito dagli abitanti di Ortolano, che hanno aderito alle
iniziative dei festeggiamenti per la celebrazione dell’Ottocentenario
proposte dalla associazione culturale “Assergi: cultura, memoria e
montagna”. Sarebbe da chiederci: “Cosa possiamo fare noi per
Ortolano?” Intanto sembra importante sensibilizzare l’opinione
pubblica sulle sue necessità, e riportare, a simbolo di rinascita
del paese, la foto del bel Labaro con San Franco e sullo sfondo a
destra la chiesa parrocchiale e sulla sinistra il piccolo borgo di
Ortolano. Mi ha commosso sentire, dalla persona che mi ha parlato,
che il labaro nuovo, per proteggerlo dalla umidità e da altri
possibili danneggiamenti, lo tiene lei dentro la sua casa, aspettando
di poterlo presto restituire alla comunità.
Foto di Fulgenzio Ciccozzi
Quello che segue è il racconto, della iniziativa del labaro, fatta nel convegno dell’anno 2012, dal relatore alla tavola rotonda Signor Emanuele Zilli:
Labaro di San Franco di Ortolano - Foto di Bruno Ludovici
Quadro di S. Franco presente nella chiesa - Foto di Bruno Ludovici
Non essendoci nel paese una sua immagine da poter portare in processione, anche se negli affreschi della chiesa la figura di San Franco è presente, lo scorso anno 2011 si è avuto un evento importante che testimonia la voglia e il desiderio delle giovani generazioni di riscoprire le radici del passato e di dargli un senso e uno sviluppo.
Per tradizione ad Ortolano si festeggia "La Madonna degli Angeli" il primo sabato del mese di Agosto ed ogni anno si forma un Comitato su base volontaria, dove i componenti si impegnano sia a livello burocratico sia per quanto riguarda l'aspetto economico.
Nel 2011, grazie all'impegno del Comitato, che ha pensato di realizzare qualcosa di concreto, di tangibile, che rimanesse nel tempo e che desse un segno alle generazioni future, e grazie alla collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Campotosto, è stato realizzato un gonfalone in onore di San Franco; è uno stendardo, realizzato da un artigiano del Teramano, Dante Gentile, che raffigura il Santo. Per la prima volta è stato esibito durante la processione per i festeggiamenti della "La Madonna degli Angeli".
Il Labaro nelle sue immagini si ispira all'affresco del 1901, oggi non più esistente, che si trovava sulla volta della Chiesa di Santa Maria Assunta di Assergi, prima del ripristino della struttura originaria, e rappresenta San Franco e il miracolo del bambino salvato dal lupo e riconsegnato alla mamma.
Le iniziative nuove di questo anno sono:
Celebrare la Messa e andare in processione proprio in onore di San Franco sabato 9 giugno alle ore 10.30 presso la Parrocchia di Ortolano. Con l'occasione invito tutti a partecipare a quest'evento piccolo ma significativo.
Il 10 giugno fare una traversata all'Acqua di San Franco, con partenza da Ortolano alle ore 08.30.
Sono due iniziative che testimoniano il rinnovarsi sia della tradizione sia della religiosità legata al culto del Santo. Siamo noi giovani che sentiamo l'impegno di raccogliere e riannodare i fili del passato con il presente.
Stiamo pur dentro il territorio della Diocesi dell’Aquila. La Curia dovrebbe porsi anche il problema di una piccola chiesa di una piccola realtà abitativa, anche se un po’ periferica.
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