Scuola in tempo Covid
Si prende spunto da un articolo di Tuttoscuola News sui docenti che numerosi sono partiti dal Nord per raggiungere le famiglie al Sud, in anticipo di qualche giorno rispetto alla chiusura della scuola, per evitare il blocco degli spostamenti deciso dal Governo.
Si
poteva evitare questa fuga natalizia coordinando restrizioni e
necessità di un servizio pubblico quale quello della scuola; invece
non è stato fatto.
Qualche anno fa nella struttura scolastica
sarebbe stato impensabile; poteva capitare con qualcuno, ma qui in
molte scuole gli insegnanti non ci sono più, sono partiti in gran
numero.
Commenta
il giornalista Gramellini su “Il Corriere della Sera”: “Sarebbero
bastate indicazioni chiare, così da evitare la fuga anticipata di
massa nel fine settimana, ma si è preferito cambiare colore di
continuo alle zone come i camaleonti.”.
Il giornalista ospita
e commenta la lettera di Daniela, una madre infermiera: “Sono
infermiera in un pronto soccorso, ma giustamente a nessuno è venuto
in mente di chiudere gli ospedali per consentire ai miei colleghi non
lombardi di partire. Il diritto all’istruzione vale forse meno di
quello alla salute?” E conclude: ho sempre insegnato a mio figlio
che i professori meritano rispetto, ma con quale coraggio continuerò
a farlo, dopo una simile prova di menefreghismo?”
La responsabilità va ricercata nel mondo politico, nella confusione delle restrizioni imposte dal governo, nell’amministrazione scolastica, nel dirigente scolastico, nei singoli docenti?
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