Appunti per una storia dell'Edicola all'"Acqua di San Franco" ( N° 7)

 

di Ivana Fiordigigli


Don Demetrio Gianfrancesco, parroco di Assergi dal 1954 al 1976, sempre nel suo libro Assergi e San Franco Eremita del Gran Sasso, segnala due interventi di sistemazione dell’Edicola nel 1958 e nel 1966; viene riparata da volontari di Assergi la copertura della cappella, più qualche altra necessità.

Nel 2011 l’annuale Comitato Feste di Assergi fa effettuare alcuni lavori di pulizia e rinforzo di una parte del muro. Vengono collocate lungo le pareti due bacheche in legno, lavorate dall’artigiano locale Elio De Leonardis, per permettere ai pellegrini di inserire all’interno gli oggettini-ricordo o ex voto lasciati per devozione.

Tale Comitato, nel comunicare in chiesa, alla fine della S. Messa per la festa della Befana, il rendiconto delle entrate e delle uscite fa presente a tutti che l’edicola e la sorgente hanno assoluto bisogno di un serio progetto di ristrutturazione e di urgenti lavori di rinforzo, se si vuole mantenerle nel tempo, dato che il terremoto del 2009 ha creato qualche problema e lo sgretolamento di alcune parti del muro a pietra.


Foto 2011: posizionamento delle bacheche




Non siamo a conoscenza di altri interventi di comitati feste o privati, ma se ci sono, sarebbe importante segnalarli e farli conoscere.

Per restare in tema di terremoto, quello del Centro Italia del 2016 genera un problema ancora più grosso: l’acqua diminuisce, poi scompare, poi torna ad uscire in maniera ridotta, quasi gocciando. Una maggiore quantità di acqua si perde nello spazio sottostante la sorgente. Si delinea così la necessità di un nuovo e più impegnativo intervento: uno studio tecnico-scientifico della sorgente per capire come reincanalare l’acqua, senza farla disperdere nel pendio sottostante.

Dopo ottocento anni di storia stiamo rischiando di perdere la sorgente dell’acqua ritenuta miracolosa. Sarebbe augurabile che collaborassero le varie istituzioni ed enti come la Regione Abruzzo, il Comune dell’Aquila, l’Università, Il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, per dirne alcuni. I promotori di questa azione dovrebbero essere le Amministrazioni Separate dei Beni ed Usi Civici di Assergi e di Arischia, i cui pastori ed allevatori usufruiscono del territorio e dell'acqua. I comitati feste di Assergi, che annualmente vanno a prelevare le somme lasciate dai pellegrini, dovrebbero essere i custodi di questo patrimonio della collettività di Assergi, di questo particolare ed eccezionale santuario continuamente visitato e frequentato, nonostante l'abbandono in cui versa. Il cancelletto in ferro che chiude l'Edicola risulta sconnesso e andrebbe riparato, le bacheche andrebbero rinforzate, c'è bisogno di cura e di pulizia per poterlo presentare in maniera degna a escursionisti, visitatori e devoti pellegrini che quotidianamente lo raggiungono.



Il 25 aprile 2017 su “Assergi Racconta” un articolo porta a conoscenza il problema: Non si conosce la causa, ma oggi l’acqua di San Franco è in secca. L’allarme è stato dato da Lamberto Felici che ieri si è recato sul posto... Potrebbe trattarsi di un calo stagionale dovuto alla siccità, oppure ai continui movimenti tellurici che da tanto tempo stanno interessando la zona. C'è preoccupazione e sconcerto tra i fedeli e i tanti pellegrini che frequentano il Santuario.

Bisogna aspettare il 28 marzo 2018 per avere la bella notizia sempre da “Assergi Racconta”: grazie all'amico Fabio Mosca siamo in grado di farvi ascoltare il gorgoglio dell'Acqua di San Franco che finalmente è tornata a sgorgare nelle due cabine sotto la Cappella del Santuario. Una splendida notizia che tutti stavamo aspettando con ansia. Fabio ha raggiunto oggi il luogo di culto che come potete vedere dalle foto è ricoperto da tanta neve. Una quantità minima di acqua, era tornata alla vigilia della festa di San Franco 2017. Nel tradizionale pellegrinaggio del 13 Agosto, la sorgente era di nuovo completamente essiccata.


Foto del 6 ottobre 2018

Foto del 13 agosto 2020

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