Appunti per una storia dell'Edicola all'"Acqua di San Franco" ( N° 5)

di Ivana Fiordigigli

 

di Ivana Fiordigigli


All’Edicola posta all’Acqua di San Franco quasi un secolo dopo la sua costruzione, nel 1945, a spese dell’assergese Vincenzo Cipicchia viene fatto un restauro. Ricorda questi lavori la lastra di marmo bianco, posta sull’altare e sottostante al pannello in maiolica con dipinta l’immagine del Santo. Questa che segue è la scritta .


ANNO 1945 – MESE DI GIUGNO – 13 AGOSTO

A

S. FRANCO PATRONO


CIPICCHIA VINCENZO

HA OFFERTO LA RICOSTRUZIONE DI COTESTO EDIFICIO

A PROPRIE SPESE, PER LA MEMORIA DEL PROPRIO FIGLIO

GEOMETRA TONINO

CADUTO PER LA PATRIA IL 20 GIUGNO 1944

E RINGRAZIAMENTI DI COLLABORAZIONE

AL PARROCO DON ERMANNO MORELLI, AL CAPOMASTRO COCCO DOMENICO

A TUTTI GLI OPERAI E TRASPORTATORI ED AL POPOLO DI ASSERGI

PER AVER PORTATO A TERMINE I LAVORI

DOPO LE MOLTE DIFFICOLTÀ

Il 13 agosto per l’inaugurazione vengono portati sul posto anche alcuni elementi della banda musicale presente nel paese per le feste. Dice Demetrio Gianfrancesco a p.333 nel suo libro Assergi e San Franco Eremita del Gran Sasso:

Per l’occasione celebrò la Messa all’Acqua di San Franco, nota per la speciale rinomanza (sono parole Sue), l’Arcivescovo dell’Aquila Carlo Confalonieri, creato Cardinale nel 1958. Era con il Presule, che preferì andare a piedi, anche lo scrivente, allora chierico”.


Abramo Colageo, cultore ed esperto di storia locale di Arischia, nel corso della tavola rotonda tenutasi nel convegno del 2012 su San Franco riporta, come molto suggestivo e carico di devozione popolare, l’episodio a lui raccontato da Nicetta Capanna, e che credo si riferisca sempre al 13 agosto.

Nell’estate del 1945, Carlo Confalonieri, Arcivescovo dell’Aquila, che doveva raggiungere la sorgente di San Franco per celebrare messa, giunto al Passo delle Capannelle non poté proseguire con l’auto perché la strada era impervia e stretta. La giumenta di Giulio Capannolo gli permise di raggiungere agevolmente la cappelletta del santo. Il vescovo riuscì così a celebrare la messa alla presenza di una grande folla, tra cui molti pastori di Arischia. La giumenta, sul dorso della quale era stato trasportato il religioso, da molti anni non rimaneva incinta: la stessa estate, dopo l’evento appena narrato, rimase incinta. La notizia, considerata l’importanza degli animali nelle società contadine, suscitò molto scalpore e rafforzò la devozione per l’eremita.

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