Autori di ieri e di oggi - Angelo Acitelli con "Asserge antiche"
Qualche giorno prima del 5 giugno 2020 abbiamo presentato su questo sito la poesia di Angelo Acitelli “Cinque giugno”, tratta dal libro Scura mea! - Assergi antico, pubblicato nel 1996.
Sempre in questo libro, che, come dice l’autore nella prefazione, “non vuole essere una raccolta di poesie dialettali bensì una libera espressione per rivivere gli usi e costumi dell’antico castello di Assergi”, c’è “Asserge antiche” che, rimembrando le remote vicende del piccolo borgo medioevale, ad un certo punto ci presenta con molta vivezza il personaggio dell’Eremita S. Franco; ne viene fuori un sunto quanto mai colorito e pittoresco non solo delle vicende umane e religiose di S. Franco, ma di come viene vissuto dal paese: i miracoli, le feste, il primo furto delle reliquie e il ritrovamento delle stesse. Mi è sembrato significativo accostare questi versi dialettali, che scandiscono il racconto, al legno scolpito e dipinto dal multiforme ingegno dell’artista Angelo Acitelli, dal quale emerge in primo piano e con forza la figura del Santo Eremita.
Asserge antiche
di Angelo Acitelli
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Senza i bbèni de lla vita,
de ‘sti tempi…
ci campéa ‘nu Rumita.
Tra sacrefici e stènti,
co’ urzi---, lupi…,
‘na vita da santi!
Ma ‘na notte a Cifalone,
… ‘na gran lùcia…:
la mòrta de Francone;
a jju sone ‘lle campàne,
pe’ glurificà’stu Sante,
currérne da lontàne;
co’ lla féda, co’ l’amore,
‘stu popele devote
se jju fèce protettore;
‘mplorate alla bisogna,
ammanzelì u lupe!
Reguarì la rogna!
Ugn’anne u cinque giugne,
se festéggia Sante-Franche,
da sèmpre…, co’ impégne;
la reliquia veneràta,
“dalla vòta”…,
‘nu jorne fu arrobbàte;
alla “casscia” l’hanne reportàta
co’ j’aiùte de jji mìleti
che l’hanne retrovàta.
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